Audre Lorde aveva già detto tutto. E tu devi solo ascoltarla! 10 frasi da salvare

Aforismi e frasi di Audre Lorde: i suoi libri parlano di sorellanza, di dare voce a chi non ce l'ha, di femminismo intersezionale e anche di malattia. Per questo è così attuale.

“Nera, lesbica, madre, guerriera, poeta”. Così la scrittrice Audre Lorde si autodefiniva. Ma c’è anche molto di più nella sua scrittura: c’è un pensiero che non tramonta, un’attualità che si riflette in ogni parola e in ogni verso, un modo di narrare militante. Ma non lo si può scoprire senza iniziare a leggerla: partiamo da 10 frasi di Audre Lorde

Frasi di Audre Lorde: le citazioni che continuano a bruciare

Lotta, potere, armi. Sono tutti concetti presenti nella scrittura di Audre Lorde, ma mentre il potere è pericoloso, lotta e armi sono a un tempo reali e metaforiche, si fanno carne per descrivere una società in cui non ci dovrebbero essere subalterni ma solo individui liberi, soprattutto in relazione alla cosiddetta minoranza cui li ha confinati il “padrone” wasp.

  • Gli strumenti del padrone non smantelleranno mai la casa del padrone
  • Cercare il potere dentro di me significa essere disposta ad avere paura e poi andare oltre. Se guardo ai miei luoghi più vulnerabili e riconosco il dolore che ho provato, la fonte di quel dolore non è più un’arma nell’arsenale dei miei nemici. La mia storia non può più essere usata per rendere più letali le frecce dei miei nemici, e questo diminuisce il loro potere su di me. Niente di quel che io accetto di me stessa può essere usato per sminuirmi. Io sono ciò che sono, faccio quello che sono venuta a fare, agisco su di voi come una droga o un cesello per ricordarvi che io sono in voi così come io scopro voi in me
  • Non esiste una cosa come la lotta univoca, perché non viviamo vite univoche
  • Ogni donna ha un arsenale ben fornito di rabbia potenzialmente utile contro quelle oppressioni, personali e istituzionali, che hanno generato quella rabbia. Messo a fuoco con precisione, può diventare una potente fonte di energia al servizio del progresso e del cambiamento
  • Sempre
nel mezzo
delle nostre battaglie più sanguinose
deponi le armi
come mine in fiore
e vittoriosa mi porti a casa

Poetessa, attivista, guerriera: chi era davvero Audre Lorde

Classe 1934, i suoi genitori provenivano da Granada e Barbados e lei ha trascorso la sua infanzia ad Harlem. Master alla Columbia nel 1959 – per un periodo aveva fermato gli studi a causa di alcune contingenze, tra cui la disponibilità economica – è stata una bibliotecaria a New York. Come per molti intellettuali quindi ha creduto nel ruolo dei libri come mezzo per acquisire la consapevolezza dei propri diritti: la parola è infatti strumento potente per educare, istruire ma anche e soprattutto invitare alla lotta.

Lorde ha realizzato 17 pubblicazioni, il primo libro arriva nel 1968: si intitola The First Cities ed è una raccolta delle poesie. Da quel momento lasciò il lavoro di bibliotecaria per intraprendere quello di accademica. La sua idea di lotta riguardava non solo le diseguaglianze legate al colore della pelle, al genere o all’orientamento sessuale, ma anche e soprattutto l’affermazione della propria voce. Tra i suoi titoli più noti ci sono From a Land Where Other People Live, New York Head Shop and Museum, Uses of the Erotic: The Erotic as Power, Zami: A New Spelling of My Name. Ha anche scritto The Cancer Journal prima e Burst of Light poi, raccontando la sua battaglia contro il cancro, che dapprima l’ha portata a una mastectomia, e successivamente alla morte nel 1992. Le sue parole però continuano a volare: diverse sono le raccolte uscite postume.

Il femminismo intersezionale nelle frasi di Audre Lorde

Come detto, Audre Lorde ha usato la sua scrittura e non solo per diffondere attivismo. Il suo attivismo è quello del femminismo intersezionale, l’unico possibile per una collettività libera.

  • Quelli dai piedi pesanti speravano di zittirci
    Per noi tutte
    Questo istante e questo trionfo
    Non era previsto che noi sopravvivessimo
  • Allo scopo di perpetuarsi, ogni oppressione deve corrompere o distorcere le varie fonti di potere che, all’interno della cultura degli oppressi, possono fornire loro l’energia per il cambiamento. Per le donne, ciò ha significato la soppressione dell’erotico come fonte consapevole di potere e di informazione all’interno delle nostre vite
  • Rifiutare di partecipare a plasmare il nostro futuro significa arrendersi. Non lasciatevi andare alla passività, perché fuorvianti dalla falsa sicurezza (non è di me che parlano) o dalla disperazione (tanto non si può fare niente). Ognuno di noi deve trovare il suo lavoro e farlo. Militanza non significa più sguainare le armi, ammesso che significasse questo. Vuol dire lavorare attivamente per il cambiamento, talvolta senza alcuna sicurezza che il cambiamento possa giungere. Significa fare il lavoro noioso e poco romantico che serve per forgiare coalizioni importanti e riconoscere quali coalizioni sono possibili e quali no. Significa sapere che coalizione, come unità, significa l’unirsi di esseri umani integri e auto-realizzati, che hanno un intento e una fede, non di automi frammentati che marciano al passo. Significa combattere la disperazione
  • Combattere il razzismo, combattere l’eterosessismo, e l’apartheid è per me altrettanto urgente che combattere il cancro. Nessuna di queste battaglie è facile, e nessuna vittoria, per quanto piccola, può essere data per scontata. Ogni vittoria deve essere applaudita, perché è così facile non combattere affatto, limitarsi ad accettare, e definire inevitabile quell’accettazione.
    E ogni potere è relativo. Riconoscere l’esistenza e i limiti del mio potere, e accettare la responsabilità di usarlo in ciò che mi concerne, fa sì che io sia coinvolta in azioni dirette e quotidiane che mi impediscono di rifugiarmi nella negazione
  • Possiamo starcene per sempre nel nostro angolino mentre le nostre sorelle periscono e noi stesse con loro, mentre i nostri figli vengono distorti e distrutti, mentre la nostra terra viene avvelenata, possiamo starcene nel nostro angolino sicuro mute come bottiglie, e non avremo meno paura

10 aforismi di Audre Lorde da leggere oggi (più che mai)

L’attualità di Audre Lorde, dicevamo, si trova nelle sue parole. Che parlano esse stesse di poesie, ma la sua è una poesia militante, anche quando parla di sentimenti. Una voce forte che non cessa di esprimersi, di andare contro alla paura, contro alla colpa, contro alle catene, reali o immaginarie.

1. Sull'eccellenza

Incoraggiare l’eccellenza significa andare oltre la mediocrità sostenuta dalla nostra società.

2. Sulla poesia

La poesia non è solo sogni e visione; è l’ossatura dell’architettura delle nostre vite. In essa giacciono le fondamenta di un futuro di cambiamento, un ponte sulle nostre paure di ciò che non è mai stato prima.

3. Sull'avere voce

Non è la differenza a immobilizzarci, ma il silenzio.

4. Sul silenzio

I miei silenzi non mi avevano protetta. Il vostro silenzio non vi proteggerà.

5. Sull'amore

Quando ami fallo profondamente, come se fosse per sempre.

6. Sulla tirannia

Quali sono le tirannie che ingoi ogni giorno e cerchi di far tue, finché non ti ammalerai e morirai a causa loro, ancora in silenzio?

7. Sulla rabbia

Ha così tante radici l’albero della rabbia
che a volte i rami si spezzano
prima di dare i frutti

8. Sulla colpa

Non ho alcun uso creativo per la colpa, tua o mia. La colpa è solo un altro modo di evitare un’azione informata, di guadagnare tempo rispetto alla necessità pressante di fare scelte chiare, rispetto alla tempesta imminente che può nutrire la terra così come piegare gli alberi.

9. Sulla sorellanza

Non sarò libera finché una donna non è libera, anche quando le sue catene sono molto diverse dalle mie.

10. Sulla forza

Quando oso essere potente, usare la mia forza al servizio della mia visione, allora diventa sempre meno importante se ho paura.

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