La lezione di Margaret Atwood alle ragazze sul non essere ancelle, né prede
Il messaggio alle donne di Margaret Atwood, l'autrice di "The Handmaid's Tale": basta principi azzurri, bisogna essere in grado di cavarsela da sole
Il messaggio alle donne di Margaret Atwood, l'autrice di "The Handmaid's Tale": basta principi azzurri, bisogna essere in grado di cavarsela da sole
Margaret Atwood non ama parlare di femminismo “perché di femminismi ne esistono molti”. Lei, diventata quasi per caso un emblema della nuova ondata di consapevolezza femminile grazie al suo libro Il racconto dell’ancella, preferisce parlare di umanesimo. Ha spiegato il suo punto di vista in una lunga intervista rilasciata tempo fa a Il Libraio, in cui ha esortato le giovani donne a cavarsela da sole. Non indifese come canne al vento, ma pronte a rimettersi sempre in piedi con le proprie forze.
Sono cresciuta nei boschi e ho imparato ad ascoltare. Lì gli orsi li senti prima ancora di vederli. Nelle terre Artiche, invece, bisogna guardare, perché gli orsi polari non fanno rumore, nuotano sott’acqua, con solo il naso fuori. Per difendersi è necessario portare con sé due bastoni bianchi, così da sembrare un tricheco, l’unico essere di cui gli orsi polari hanno davvero paura. Per sopravvivere nella natura bisogna conoscere i propri predatori e non sembrare delle prede. Questa è una lezione di vita che tutte le giovani donne dovrebbero apprendere il prima possibile, per essere preparate a reagire ai predatori, siano essi animali o umani.
Nata in Canada il 18 novembre 1939, Margaret Atwood ha imparato fin da piccola cosa significasse sopravvivere. Suo padre, che lavorava come entomologo, portò con sé la famiglia nelle foreste del Québec per seguire alcune ricerche sul campo. Fu così che lei imparò a comprendere le logiche della natura e a superare le avversità. Oggi le cose sono migliorate, ma non è ancora possibile abbassare le difese.
Rispetto a quando ero una ragazzina, negli anni Cinquanta, le cose sono cambiate molto. Mia figlia, negli anni Ottanta, ha potuto partecipare a corsi di autodifesa che l’hanno resa cosciente dei pericoli e capace di reagire. Per una ragazza è fondamentale sentirsi in grado di cavarsela da sola, è empowering. Quando andavo io a scuola, le opzioni di carriera per una ragazza erano cinque: infermiera, hostess, segretaria, maestra e una sorta di nutrizionista che pianificava i pasti negli ospedali. Trent’anni dopo era già tutto diverso. Anche la vita sociale. Ricordo ancora quando ho raccontato a mia figlia come erano gli appuntamenti ai miei tempi, lei non faceva altro che dirmi ‘ma davvero?’
Pubblicato per la prima volta nel 1985, in un periodo in cui gli Stati Uniti erano ancora visti come il baluardo della libertà e della democrazia, il suo romanzo più celebre è tornato alla ribalta in un periodo molto diverso grazie alla serie tv The Handmaid’s Tale. E, a distanza di più di trent’anni, Atwood è tornata con il sequel di quel libro cult, I Testamenti, uscito nel settembre del 2019. In questo romanzo la narrazione non è più affidata a Offred ma a zia Lydia, attraverso cui conosciamo gli orrori e le crudeltà che avvengono a Gilead.
Del resto, i tempi sono cambiati, l’America non è più quel baluardo di speranza: ci sono stati il #metoo e leggi sbagliate, che hanno tolto il diritto di scelta della maternità e il supporto per il mantenimento dei figli. Ecco perché è il momento migliore per ricordarsi di tutte quelle battaglie e continuare a lottare affinché a ogni donna sia garantito il futuro che ha scelto.
Diventato un classico grazie alla serie tv omonima, Il racconto dell’ancella racconta di un futuro distopico in cui gli Stati Uniti sono divenuti uno Stato totalitario, basato sul controllo del corpo femminile. Difred, la donna che appartiene a Fred, ha solo un compito nella neonata Repubblica di Galaad: garantire una discendenza alla élite dominante. Ma anche lo Stato più repressivo non riesce a schiacciare i desideri e da questo dipenderà la possibilità e, forse, il successo di una ribellione.
In L’assassino è cieco, Margaret Atwood lascia parlare la protagonista Iris, che racconta le sue tormentate vicende familiari, interrotta di tanto in tanto da voci estranee: da ritagli di giornale, da lettere e dagli stralci di un altro romanzo, torbido e disperato, firmato dalla sorella morta tragicamente.
In Seme di strega viene raccontata la storia di Felix, un regista teatrale di successo, famoso per gli allestimenti ingegnosi. Dopo il tradimento da parte del suo socio in affari, si ritrova d’improvviso a vivere in totale solitudine, estromesso con un colpo di mano dal mondo del teatro, in una catapecchia in mezzo al niente: uno sconfortante luogo pieno di assenze che però si rivela ben presto ideale per rimasticare le sue mire di vendetta contro chi pensava di averlo ormai escluso, giocando d’astuzia, dal palcoscenico della vita.
Anche L’altra Grace è diventato una miniserie per la televisione. Ambientato nel 1843 in Canada, parte da un atroce fatto di cronaca nera: l’omicidio del ricco possidente Thomas Kinnear e della sua amante, la governante Nancy Montgomery. Imputata insieme a un altro servo, la sedicenne Grace Marks è due volte vittima del sistema sociale, in quanto povera e in quanto donna.
Nel racconto che dà il titolo alla raccolta Fantasie di stupro, quattro amiche a pranzo conversano sull’ossessione dei settimanali rosa per gli stupri e sulle fantasie di alcune donne riguardo alla violenza sessuale. Perché le vittime devono trovare delle motivazioni per gli atti del carnefice?
Come potrebbe un uomo fare una cosa del genere a una persona con cui ha appena chiacchierato a lungo, una volta che capisce che anche lei è un essere umano, che anche lei ha una vita, non riesco a immaginare come possano andare fino in fondo, sai? Insomma, so che succede ma non lo capisco, questa è la parte che proprio non riesco a capire.
L’altro inizio è ambientato in un futuro devastato dal terribile Diluvio Senz’Acqua, il devastante flagello scatenato dall’azione sconsiderata dell’uomo, illuso di poter controllare la propria esistenza abusando della scienza. I pochi umani sopravvissuti tentano di riprendere la propria vita nel villaggio-rifugio, ma non è così semplice ritrovare un equilibrio.
Sequel de I racconti dell’ancella e vincitore del Booker Prize 2019, I Testamenti è raccontato dalla voce di zia Lydia, una donna spietata e odiosa che incarna alla perfezione il paradosso della società raccontata, in cui la donna è un fiore prezioso e, allo stesso tempo, una creatura pericolosa.
Margaret Atwood si cala nei panni della carnefice della protagonista di The Handmaid’s Tale, interpretata da Elisabeth Moss.
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