
Book therapy, cos'è, benefici e le "farmacie letterarie" cui chiedere aiuto
La book therapy ci può dare una mano in momenti diversi della nostra vita: ecco i consigli e un elenco di libri per molti stati d'animo e problematiche.

La book therapy ci può dare una mano in momenti diversi della nostra vita: ecco i consigli e un elenco di libri per molti stati d'animo e problematiche.
Il processo attraverso cui questo libro viene scelto e fruito (anche più e più volte, perché comunque c’è a chi piace rileggere) prende il nome di book therapy.
Si tratta di un processo di fusione completa con ciò che si sta leggendo. Lo si fa in modo da fare un passo indietro nella propria vita, per potersi approcciare alle tantissime vite che possono essere contenute nei libri e che possono insegnarci qualcosa su noi stessi, sul nostro passato, presente e futuro.
Quindi il libro, oltre a possedere una funzione culturale, fa bene al nostro animo, lo cura e ne amplia gli orizzonti.
Book Therapy – si legge sull’omonimo sito – vuol dire intraprendere la strada che permette di ottenere dalla lettura benefici fondamentali, quali ad esempio capire e programmare al meglio se stessi. Infatti, grazie alla penetrazione nelle vicende umane narrate dagli autori di ogni tempo, depositate nei libri e messe a disposizione dei futuri lettori è possibile evitare errori assai diffusi, affrontare dolori, gioie, malesseri, enigmi e misteri dell’essere o conoscere anzitempo le conseguenze delle nostre azioni.
A Firenze, su impulso di una psicologa, Elena Molini, alla quale si sono aggiunte altre professioniste, è nata la Piccola Farmacia Letteraria, una libreria che aiuta a scegliere il libro ideale da leggere in base al proprio stato d’animo.
Tutti i testi alla Piccola Farmacia Letteraria – si legge sul sito della libreria – sono catalogati in base alle emozioni, agli atteggiamenti, agli stati esistenziali in essi contenuti anziché in base alla trama. Inoltre sono accompagnati da un bugiardino realizzato da noi e dai nostri psicologi con tanto di indicazioni terapeutiche, posologia ed effetti collaterali. Un’idea semplice, ma per certi versi audace che è piaciuta a tutti.
Un libro fa bene. Sembra quasi un postulato e lo è se lo si guarda in senso assoluto. Ma in realtà, per chi ama la lettura, la risposta si trova molto spesso in un libro, nelle pagine nuove che profumano di stampa, in quelle vecchie che odorano di stantio e forse di umidità. Un libro può aiutare a
I classici sono perfetti per la book therapy, perché parlano di emozioni, situazioni e sentimenti che sono validi in qualunque epoca. I migliori in tal senso sono i romanzi della letteratura russa, quelli di Jane Austen o Virginia Woolf, Italo Calvino, Ernest Hemingway, per poi andare magari a ritroso.
Tra le storie contemporanee, bandite i romanzi distopici, mentre i fantasy vanno bene. Anche la saggistica su un argomento che conoscete un minimo o che amate può essere utile alla book therapy. Tra i romanzi contemporanei è bene scegliere qualcosa di non troppo angosciante o che vi susciti una potente indignazione, ma sono utili le storie ambientate in un passato non troppo lontano che vi ricordino l’importanza dei cambiamenti culturali e vi restituiscano fiducia nell’umanità.
Una storia per bambini può essere l’ideale per riconciliarsi con il mondo: bene anche qui i classici, quindi Roald Dahl, il dr. Seuss, Lewis Carroll, ma anche le fiabe e le favole arcobaleno di Francesca Pardi e Maria Silvia Fiengo. Piacciono ai piccoli ma anche i grandi possono apprezzare contenuto e forma di questi volumi. Senza dimenticare la saga di Harry Potter.
È il primo delle due graphic novel che vi proponiamo. È un sequel in realtà ma è anche una storia a sé. E, mentre vi rotolerete dalle risate (e si sa, il riso è la miglior medicina), non mancheranno le lacrime di empatia.
È una delle storie più belle di ZeroCalcare: racconta delle cose che rimpiangiamo e soprattutto dei nostri pregiudizi, di quei bias di cui è difficilissimo, probabilmente impossibile, liberarsi e fare ammenda.
Anche i racconti brevi risultano utili alla causa. Dal punto di vista contenutistico invece, una storia che può trattare le conseguenze di una malattia o di una dipendenza, può aiutarci a comprendere cosa potrebbe accadere a noi stessi.
Vorrei vivere in un incubo di David Lynch. #betweentwoworlds
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