I nomi di Anne Frank e Rosemary Sullivan saranno restituiti insieme alla Storia. Sullivan ha infatti scritto un libro, dal titolo Chi ha tradito Anne Frank, che fa luce su uno dei dilemmi mai sciolti della Storia.

Moltissimi e moltissime tra noi sanno di Anne, dell’alloggio segreto ad Amsterdam che i Frank condividevano con altri ebrei per scampare alla Shoah senza avere ancora consapevolezza della Shoah. E lo sappiamo grazie al Diario che la bimba scrisse e il padre fece pubblicare. Ma finora nessuno sapeva chi avesse denunciato queste persone, mandandole al martirio solo perché ebree.

Come riporta il Corriere della Sera, Rosemary Sullivan, per stabilire le responsabilità della denuncia ricevuta dai Frank e dai loro compagni nell’alloggio segreto, si è servita di un programma di intelligenza artificiale mai usato prima, oltre che di vari esperti: il cineasta olandese Thijs Bayens, lo storico e giornalista Pieter van Twisk, l’ex agente dell’Fbi Vince Pankoke che ha coordinato il team di studiosi, e inoltre molti archivisti, criminologi, tecnici informatici, analisti forensi e naturalmente storici. E tutti sono giunti a una conclusione che in effetti aveva lambito per un attimo la mente di Otto Frank nel 1948: era stato un ebreo a rivelare dell’alloggio segreto, anche se poi di fatto non sapeva nello specifico chi ci fosse nascosto.

La famiglia Frank, che viveva a Francoforte sul Meno, si trasferì ad Amsterdam tra il 1933 e il 1934, in concomitanza con l’ascesa del Partito Nazista e i primi grandi segnali di antisemitismo in Germania. Ad Amsterdam visse liberamente fino al 1940, fino a quando Adolf Hitler invase i Paesi Bassi. Otto Frank, padre di Anne, aveva aperto una filiale della Opekta, fabbrica per la realizzazione della pectina, per poi mettersi in affari con i Van Pels in una fabbrica di spezie. Qui Anne scrisse il suo Diario, oggetto di lettura per intere generazioni di giovanissimi.

Nel luglio 1942, quando la primogenita Margot, la sorella maggiore di Anne, fu raggiunta da una cartolina per l’internamento in campo di concentramento, i Frank simularono una fuga in Svizzera per poi trasferirsi in una zona segreta della fabbrica, dove furono poi raggiunti dai Van Pels e da un dentista di nome Fritz Pfeffer. Alcune persone aiutarono gli otto nascosti nell’alloggio segreto, tra cui la segretaria della fabbrica Miep Gies.

Furono arrestati tutti la mattina del 4 agosto 1944, in seguito a una delazione che è rimasta finora misteriosa, e tutti deportati. L’unico rimasto in vita a tornare ad Amsterdam fu Otto, mentre tutti gli altri morirono nei campi di concentramento in cui furono internati o trasferiti da altro campo, compresa Anne, che con la sorella Margot trovò la morte a Bergen Belsen nel febbraio 1945 a causa del tifo. Il piano di autosegregazione dei Frank fu perfetto per oltre due anni, e allora chi li denunciò?

Nel tempo molti si cimentarono nello scioglimento di questo interrogativo. Perfino il Politieke Recherche Afdeling, che indicò il colpevole in Willem van Maaren, che fu alla fine assolto per insufficienza di prove nell’aprile 1948. Nel tempo si è pensato a Ans van Dijk, che aveva tradito altri ebrei, alla sorella nazista di Bep Voskuijl (che era una delle segretarie di Otto), al fruttivendolo collaborazionista Hendrik van Hoeve, che riforniva la Opekta e che venne fermato dalla Gestapo poteva essere stato costretto a fornire informazioni, così come Richard e Ruth Weisz, che erano nascosti dal fruttivendolo ma ottennero degli sconti dai nazisti forse perché denunciarono altre persone.

Pur avendo preso in considerazione tutte queste figure, il team che con Rosemary Sullivan ha lavorato su questo studio dal 2016, è giunto a una sola conclusione: a denunciare Anne Frank e la sua famiglia fu Arnold van den Bergh, un notaio che fu parte del Consiglio ebraico di Amsterdam. L’uomo era riuscito a farsi dichiarare non ebreo, ma poi fu denunciato da un nazista che voleva prendere il suo posto come notaio a gennaio 1944.

Van den Bergh si fece aiutare dalla Resistenza per salvare moglie e le due figlie, e poi per salvare se stesso fornì degli indirizzi di ebrei ai nazisti. In altre parole, fu proprio un ebreo a denunciare i Frank per salvare se stesso, un uomo toccato e coinvolto in quella banalità del male in cui molti cercarono di ottenere delle cose per se stessi mettendo in pericolo di morte quasi certa gli altri.

Chi ha tradito Anne Frank di Rosemary Sullivan

Chi ha tradito Anne Frank di Rosemary Sullivan

Un libro storicamente attendibile, che spiega chi fu nel 1944 a denunciare Anne Frank e la sua famiglia ai nazisti, quando i Frank cercavano di sfuggire alla Shoah rifugiandosi nell'alloggio segreto della fabbrica di Amsterdam.
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