“Senza un’infanzia felice non avrei mai incominciato a scrivere”: così Tove Jansson descrisse ciò l’ha resa una delle scrittrici di libri per l’infanzia più famose in tutto il mondo. Nata il 9 agosto 1914 a Helsinki, apparteneva a una famiglia “artistica”: suo padre era uno scultore finlandese e sua madre un’illustratrice svedese. Fin da piccola amava sedere accanto alla madre, disegnando figure a cui pian piano aggiunse anche le parole. Fu così che pubblicò il suo primo libro di fumetti a solo 13 anni.

Dopo gli studi artistici a Stoccolma, Helsinki, Parigi e Roma, tornò a casa appena prima che scoppiasse la Seconda Guerra Mondiale. Il conflitto bellico influenzò moltissimo la vita della famiglia Jansson, anche perché uno dei fratelli di Tove, Per Olov, si era arruolato nell’esercito.

Proprio per sfuggire almeno con il pensiero agli orrori della guerra, nel 1945 Tove Jansson iniziò a disegnare dei fumetti con protagonisti i Mumin, dei simpatici troll dal pelo bianco. Come raccontato dalla BBC, il primo Mumin era nato nel tentativo di disegnare “la più brutta creatura immaginabile”, dopo un litigio con il fratello riguardo al filosofo Immanuel Kant.

Dopo un breve fidanzamento, negli Anni Quaranta, Tove incontrò la sua futura compagna, l’artista Tuulikki Pietilä. Era il 1956 e, durante una festa, le chiese di ballare, ottenendo però solo un netto rifiuto, dovuto forse al timore di infrangere le convenzioni sociali. Non molto tempo dopo, però, le due cominciarono a vivere insieme e non si lasciarono mai più.

Tove e Tuulikki hanno collaborato a diversi lavori e progetti, partecipando attivamente l’una alla vita professionale dell’altra. La Pietilä fece persino la sua entrata nel mondo dei Mumin, vestendo i panni di un nuovo personaggio, Too-Ticki. Nel frattempo, le storie illustrate di quei buffi troll resero famosa la Jansson in tutto il mondo, fino a farle ottenere il prestigioso Premio Andersen nel 1966.

Diventata un “monumento nazionale” in Finlandia, Tove Jansson fu anche una straordinaria scrittrice di romanzi e racconti per adulti, pubblicati in Italia dalla casa editrice Iperborea. Morì nell’estate del 2001, a 87 anni. Dal debutto dei Mumin, nel 1945, a oggi la sua saga per bambini ha venduto più di 15 milioni di libri in tutto il mondo.

 

1. "Il libro dell'estate"

Fonte: Iperborea

L’estate, l’ultima isola abitata prima del mare aperto nell’arcipelago finlandese, un paesaggio selvaggio e incontaminato, la casa lontana dalla civiltà, una nonna e una nipotina e, silenzioso nume tutelare, il padre. Di questo parla Il libro dell’estate, uno dei libri più amati di Tove Jansson. Una vita quotidiana che segue i ritmi svagati delle vacanze e quelli capricciosi del tempo: qualche visita occasionale, tempeste, avventure, divieti trasgrediti, furtive spedizioni a isole altrui, navigazioni notturne. Su uno sfondo che dell’idillio non ha il sentimentalismo, ma ne ha certamente il fascino, un libro dall’apparenza semplice che riesce a parlare senza enfasi, ma anche senza ingenuità, senza eufemismi ma con tocco ironico e leggero, della complessità del vivere, delle luci e delle ombre dell’animo umano, della crudele imparzialità della natura.

2. "Il libro dell'inverno"

Fonte: Iperborea

L’inverno bianco del Nord, la neve fitta che sommerge il paesaggio finché nessuno più ricorda cosa c’era sotto, l’orizzonte che sprofonda finché la terra intera pare capovolgersi. Questa è l’atmosfera che permea il romanzo Il libro dell’inverno.  Con il suo sguardo fresco e senza filtri e la disarmante saggezza di chi sa indagare il mondo con la lente dell’immaginazione, una bambina racconta le sue piccole grandi iniziazioni alla vita.

3. "Fair Play"

Fonte: Iperborea

Fair Play è la tenera, delicata, luminosa storia d’amore e di amicizia tra due artiste straordinarie, Mari e Jonna. Mari scrive, illustra, sogna, si fa domande, accoglie un maestro burattinaio russo che sacrifica il sonno all’arte, si appassiona a una donna sola al mondo che le chiede il senso della vita. Jonna dipinge, intaglia il legno e trova risposte, cerca di catturare la realtà con la sua cinepresa, ama i film western di serie B e i capolavori di Fassbinder, e mette mano al fucile da caccia quando c’è bisogno di una «sana spietatezza». Le loro personalità si scontrano e si confrontano attraverso dialoghi sagaci e silenzi che non hanno bisogno di parole, unite da un’urgenza creativa che riesce ogni volta a gettare una luce nuova sulle cose e sulla natura umana, a trasformare la quotidianità in una riserva di piccole epiche fuori dall’ordinario e di inattese rivelazioni.

4. "La barca e io"

Fonte: Iperborea

Le cose “non vanno mai come si erano immaginate”: le partenze, le avventure, gli amori, le amicizie, i viaggi, perfino gli autunni e le primavere, insomma, forse quello che non va mai come si era immaginato, a conti fatti, è la vita. Si comincia dall’infanzia, con una barca regalata al compleanno che sembra fatta apposta per scoprire la libertà, per circoscrivere il proprio territorio e prenderne possesso. Ma già il proprio piccolo mondo rivela un volto inaspettato e l’estraneità degli altri, che passano via indifferenti nella loro aliena spensieratezza, o invadenti nella loro protettiva premura. Maestra nell’indagare la costante ambivalenza dell’indole umana, scissa tra bisogno di fuga e di sicurezza, di ribellione e di acquiescenza, di solitudine e di condivisione, in La barca e io Tove Jansson sa ritrarre con ironica leggerezza le idiosincrasie del vivere quotidiano, gli errori che ripetiamo, i rituali che mettiamo in atto per difenderci da noi stessi, dalla necessità di scegliere, dalla vita che preme.

5. "L'onesta bugiarda"

Fonte: Iperborea

In L’onesta bugiarda due donne si incontrano: Anna Aemelin è un’illustratrice di libri per bambini. Distratta, solitaria e svagata, incapace di prendere sul serio qualsiasi cosa che non sia il suo disegno, ostinatamente decisa a difendersi dalla vita ignorando ciò che la disturba, frapponendo fra sé e il mondo le sue lampade schermate, i suoi conigli a fiori, le decisioni che non prende, i no che non dice. Al suo opposto è Katri Kling: giovane donna volitiva e concreta, intelligente e calcolatrice, nemica delle reticenze e del caso, ossessionata da un suo senso dell’onestà e della giustizia che la induce a vedere in ogni rapporto umano un contratto da rispettare. Il loro incontro è lo scontro fra due modi opposti di essere che, confrontandosi, si distruggono a vicenda, minando le certezze su cui poggiano.

6. "Viaggio con bagaglio leggero"

Fonte: Iperborea

Il tema del viaggio è il filo conduttore di questi dodici racconti. Si parte sempre, come nel racconto che dà il titolo al libro, Viaggio con bagaglio leggero, lasciandosi alle spalle il carico delle preoccupazioni e dei ricordi, il peso dei legami, sognando un altrove dove ricominciare da capo. Ma la vita ci segue ovunque, ovunque tesse la sua complicata rete di rapporti umani, riproponendo invariati i suoi dilemmi e i suoi problemi.

7. "Magia di mezz'estate"

Fonte: Salani Editore

Magia di mezz’estate è solo una tra le tante storie dei troll dal pelo candido, i Mumin, un po’ simili a gentili ippopotami, ormai diventati l’icona finlandese più conosciuta dai bambini di tutto il mondo. La Valle fatata viene qui sommersa da una grande ondata. I Mumin s’installano in una nuova, misteriosissima casa con una parete di velluto, fondali che mutano, vestiti e parrucche a non finire e invisibili presenze. Età di lettura: da 9 anni.

8. "Mumin e la vita in famiglia"

Fonte: Iperborea

Mumin e la vita in famiglia narra la serie di avventure spassose, tenere e irriverenti di una famiglia di troll molto speciali. Età di lettura: da 7 anni.

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