La cinquina, anzi sestina, del Premio Strega è servita: in diretta su RaiPlay dal teatro Romano di Benevento sono stati resi noti i nomi dei sei autori che accederanno alla finale del prossimo 4 luglio, trasmessa in diretta su Rai 3 dall’ormai consueta location del giardino del Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia.

Perché i finalisti sono sei e non cinque è presto spiegato: il regolamento dello storico concorso letterario vuole che in finale sia presente anche un romanzo edito da una casa editrice medio-piccola.

Nel frattempo, è già stato assegnato il Premio Strega Giovani, andato a Donatella Di Pietrantonio con il suo L’età fragile, seguita da Antonella Lattanzi con Cose che non si raccontano e Chiara Valerio, autrice di Chi dice e chi tace. Di Pietrantonio si è aggiudicata il premio con 138 preferenze, contro le 72 e le 67 delle avversarie.

Ad accomunare i sei finalisti, come spiegato dalla presidente di seggio e del Comitato di gestione del Premio, Melania Mazzucco, la contaminazione contemporanea: “Le narrazioni sono contaminate di memorie, saggistica, giornalismo, inchiesta, biografie e autobiografie. È una tendenza che piace. In questo momento si dà molto più valore a un tipo di scrittura che si confronta con la realtà, con l’io del narratore che guida il lettore all’interno del libro”.

Il libro vincitore raccoglierà l’eredità di Ada D’Adamo, vincitrice a sorpresa con il suo Come d’aria, pubblicato da Elliott, scomparsa pochi mesi prima della proclamazione.

1. Donatella Di Pietrantonio, L’età fragile (Einaudi), proposto da Vittorio Lingiardi, con 248 voti.

L'età fragile

L'età fragile

Lucia, che una notte di trent’anni fa si è salvata per un caso, adesso scruta con spavento il silenzio di sua figlia. Quella notte al Dente del Lupo c’erano tutti. I pastori dell’Appennino, i proprietari del campeggio, i cacciatori, i carabinieri. Tutti, tranne tre ragazze che non c’erano più. Amanda prende per un soffio uno degli ultimi treni e torna a casa, in quel paese vicino a Pescara da cui era scappata di corsa. A sua madre basta uno sguardo per capire che qualcosa in lei si è spento: i primi tempi a Milano aveva le luci della città negli occhi, ora sembra che desideri soltanto scomparire, si chiude in camera e non parla quasi. Lucia vorrebbe tenerla al riparo da tutto, anche a costo di soffocarla, ma c’è un segreto che non può nasconderle.
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2. Dario Voltolini, Invernale (La nave di Teseo), proposto da Sandro Veronesi, con 243 voti.

Invernale

Invernale

La vita del ventenne Dario cambia quando deve assistere e accudire il padre macellaio che, per un incidente sul lavoro, rischia di perdere un pollice. Inizia una discesa nella malinconia del congedo, senza ritorno.
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3. Chiara Valerio, Chi dice e chi tace (Sellerio), proposto da Matteo Motolese, con 213 voti.

Chi dice e chi tace: n. 1298

Chi dice e chi tace: n. 1298

Golfo di Scauri, una lunga spiaggia di sabbia che corre parallela alla via Appia tra due colline, il Monte d’Oro e il Monte d’Argento, qui aveva scelto di vivere Vittoria, che è morta nella sua vasca da bagno, per un incidente che, per l'avvocata Lea Russo, un marito e due figlie, ha ancora molti punti oscuri su cui fare chiarezza.
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4. Paolo Di Paolo, Romanzo senza umani (Feltrinelli), proposto da Gianni Amelio, con 195 voti.

Romanzo senza umani

Romanzo senza umani

Un uomo solo cammina lungo le rive di un grande lago tedesco. È partito all’improvviso, chiudendo in valigia l’essenziale e un post-it stropicciato con una strana lista di nomi. Forse Mauro Barbi vuole mettersi al riparo dagli effetti di una serie di “incidenti emotivi” – così li chiama – che lui stesso ha provocato. È ripiombato nella vita di persone che non vedeva da tempo, pretendendo di riannodare fili interrotti, di avere risposte fuori tempo massimo. Si è messo in testa di far coincidere i ricordi altrui con i propri, di modificare e riparare la memoria di amici e compagni di strada, imponendo la sua versione dei fatti.
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5. Raffaella Romagnolo, Aggiustare l’universo (Mondadori), proposto da Lia Levi, con 193 voti.

Aggiustare l'universo

Aggiustare l'universo

Ottobre 1945. Inizia il primo anno dell'Italia liberata e non è semplice ripartire dalle macerie. La maestra Gilla guarda con angoscia quei muri che fino a poche settimane prima alloggiavano nazisti. È arrivata a Borgo di Dentro per sfuggire alle bombe che martoriavano la sua Genova, e come tanti giovani ha combattuto e ha rischiato la vita, scommettendo sulla costruzione di un futuro migliore che altri compagni non vedranno. La bambina che occupa il primo banco si chiama Francesca e arriva dal vicino orfanotrofio. È preparata, diligente, ma non parla e Gilla nei suoi occhi riconosce subito la tristezza di chi si trova solo in un mondo cui non appartiene.
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6. Tommaso Giartosio, Autobiogrammatica (minimum fax), proposto da Emanuele Trevi, con 126 voti.

Autobiogrammatica

Autobiogrammatica

L’Autobiogrammatica è un gioco sorprendente e vertiginoso: il racconto di un’esistenza – unica e comune – come la storia di un linguaggio. Esiste un legame segreto tra le due linee sinuose lungo cui si snoda la nostra vita: da una parte l’apprendistato dell’alfabeto, dei nomi, del lessico famigliare, dell’insulto, dello scherzo, delle lingue straniere, dei codici segreti, della poesia; dall’altra l’invadente amore per i genitori, la scuola che è un viaggio nell’ignoto, le seduzioni e dilazioni dell’amicizia e del desiderio, la contrattazione di un posto nel mondo – in un’Italia in cui regnano il privilegio, il pregiudizio, la violenza politica e privata.
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