Il mondo della letteratura è ricco di voci che spesso non sono abbastanza ascoltate, come quelle degli autori e delle autrici trans. Per rimediare alla mancanza, la scrittrice Carolina Capria, della pagina Facebook L’ha scritto una femmina, ha chiacchierato con la collega Yasmin Incretolli per creare una lista di libri che tutti dovremmo leggere e ha lanciato l’hashtag #transinlibreria.

La campagna nasce per incoraggiare la pubblicazione e la diffusione della letteratura trans. Attraverso la condivisione di titoli sulle piattaforme social si aggirano i confini dettati dagli obiettivi di vendita, trasmigrando dalle periferie letterarie al cuore della macchina editoriale. Il passaparola, quindi, come strumento di conoscenza.

Questo il punto di partenza di Yasmin Incretolli:

L’esperienza trans è condizionata da quel senso di solitudine che rende certe persone più inclini di altre a immaginare. L’immaginazione è la prerogativa principale della scrittura creativa: potenzialmente, ogni transessuale è destinato a essere un grande scrittore. Perché, allora, la loro presenza è marginale nei cataloghi delle case editrici?

La risposta è complessa e articolata, ma la scrittrice riconduce il problema al fatto che autori e autrici trans abbiano un target di lettori limitato e “morboso”. E poi anche anche il mondo dell’editoria ci mette la sua parte.

La causa in parte risiede nei motivi che determinano la pubblicazione di un testo, come ad esempio la sua (supposta) compiutezza. Un testo trans non può risultare perfettamente compiuto se il bacino entro cui deve recuperarsi è incompiuto, bloccato, e tale resterà finché l’editoria non istituzionalizzerà gli autori trans: pubblicandoli, promuovendoli, diffondendoli, e garantendogli la partecipazione ai premi nazionali più prestigiosi. Come può un transessuale coltivare seriamente delle ambizioni letterarie se non vede i suoi simili farcela? Quando supererà la fase retorica «sarò il primo caso di» e non potrà riconoscere sé stesso in nessun esponente letterario avrà, probabilmente, paura di fallire e rinuncerà.

1. Meredith Russo, "Volevo essere la tua ragazza"

Volevo essere la tua ragazza è un bestseller americano scritto dalla giovane transgender Meredith Russo e appartiene al genere young adult. Libro di esordio per l’autrice, racconta la storia dell’adolescente Amanda Hardy, appena trasferita in una nuova città e alle prese con la nuova scuola dove non conosce ancora nessuno. Vorrebbe farsi dei nuovi amici, ma ha un segreto che potrebbe pregiudicare la sua nuova vita.

2. Davide Tolu, "Il viaggio di Arnold"


Marilyn Atzeres, protagonista de Il viaggio di Arnold di Davide Tolu, sta vivendo con disagio fin dai primi anni dell’infanzia: perché mai gli è stato assegnato un corpo da bambina e non uno da maschio, come sarebbe stato secondo lui più appropriato? I primi segni della femminilità che sboccia lo lasciano sgomento. I suoi genitori non lo capiscono. Finché un giorno, l’occasione che aspettava si presenta: i genitori partono, lasciandogli campo libero. Comincia da qui una trasformazione che passa attraverso travestimenti minuziosi, allenamenti estenuanti e una full-immersion nel sotterraneo mondo omosessuale dal cui confronto Arnold, nome con cui ora si fa chiamare, uscirà ancora più sicuro di essere diverso, diverso da tutti.

3. Porpora Marcasciano, "L'aurora delle trans cattive"

Abbracciando un periodo di circa quarant’anni e i suoi profondi cambiamenti socio-politici, in L’aurora delle trans cattive Porpora Marcasciano traccia la propria genealogia trans aggiungendo tasselli essenziali alla ricostruzione storica di una cultura spesso relegata al margine. E lo fa da protagonista del percorso collettivo, ancora privo di una lettura condivisa, di chi si è posto consapevolmente nello spazio di confine tra i generi.

4. Yasmin Incretolli, "Mescolo tutto"

In Mescolo tutto, di Yasmin Incretolli, Maria è un’autolesionista di diciannove anni, ossessionata dalle parole; Chus un teppistello di venti. Si incontrano fra i banchi di scuola: comincia come infatuazione, continua come gioco a base di parafilie, finisce per diventare dipendenza. Quando lui abbandonerà gli studi, chiudendo la loro relazione, Maria si darà alla fuga verso il nord del paese, incontrando bizzarri personaggi, tra cui una troupe di ragazzini ricchi e viziati che libererà la sua propensione all’estremo. Il libro, menzione speciale al Premio Italo Calvino, è un sorprendente romanzo d’esordio, dove una lingua figlia di Burroughs è al servizio di un lancinante bisogno di tenerezza.

5. Juno Dawson, "Questo libro è gay"

Questo libro è gay, scritto dall’autrice trans Juno Dawson, è una guida irriverente che spiega tutto sulla comunità arcobaleno LGBT, smontando i pregiudizi con un sorriso. L’autrice, britannica, ha iniziato la transizione da uomo a donna nel 2016.

6. Giò Stajano, "Esercizi d'amore"

Giò Stajano è forse la voce transgender più famosa d’Italia. Negli anni Sessanta, prima dell’intervento chirurgico di riattribuzione del sesso del 1983, fu celebre come uno dei primi omosessuali pubblicamente dichiarati in Italia. In Esercizi d’amore si è cimentata con la poesia insieme a Willy Vaira.

7. Mario Mieli, "Elementi di critica omosessuale"

Considerato il fondatore del movimento omosessuale italiano, Mario Mieli è stato un attivista e teorico degli studi di genere. Scomparso prematuramente nel 1983, appena trentenne, in Elementi di critica omosessuale propone un’utopia da vivere, partendo dal presupposto che la liberazione dell’eros nelle sue forme neglette e represse è il solo serio antidoto al predominio mortifero della Norma e del capitalismo.

8. Mario Mieli, "Il risveglio dei faraoni"

Il risveglio dei faraoni è un romanzo autobiografico dai contorni psichedelici. È il viaggio schizofrenico di un fragile ragazzo, alla ricerca della felicità e dell’amore, oppresso dalla capacità dei suoi parenti di materializzarsi in ogni persona che incontra. Un viaggio come solo negli anni della “rivoluzione sessuale” era possibile concepire: tra incontri carnali consumati nei luoghi più degradati, ed eccessi di droghe, che lo condurranno attraverso una lucida pazzia, alla rivelazione alchemica.

9. Giovanna Cristina Vivinetto, "Dolore minimo"

Il dolore minimo del titolo esprime la complessa condizione transessuale pronunciata con grande potenza poetica, volta a infrangere il muro del silenzioso tabù culturale. La giovane autrice racconta la sua rinascita luminosa con versi, delicati e profondissimi al tempo stesso.

Quando nacqui mia madre / mi fece un dono antichissimo. / Il dono dell’indovino Tiresia: / mutare sesso una volta nella vita, narra Giovanna Cristina Vivinetto, che, in questo diario in versi, confessa: non mi sono mai conosciuta / se non nel dolore bambino / di avvertirmi a un tratto / così divisa. Così tanto parziale.

10. Vladimir Luxuria, "Il coraggio di essere una farfalla"

«Sarai trans anche tu! Tutti transitiamo in questo mondo, siamo solo di passaggio. Si nasce, si muore, forse ci reincarniamo … chi lo sa. L’unica cosa certa è che non siamo immortali e quella cosa che chiamiamo vita non è altro che un transito racchiuso nel tempo d’un sogno». Da questa provocazione prende il “volo” la farfalla Luxuria, che in Il coraggio di essere una farfalla si posa su tante questioni spinose della nostra quotidianità svelandone i lati trasformistici, ondivaghi, transgenici, trasmutanti. Alzi la mano chi non ha mai cambiato opinione o il voto? …lavoro o città? …abitudini o idee? Lo si fa per opportunismo, per sopravvivenza, per autentica convinzione, ma sono ancora pochi quelli che hanno il coraggio di indossare il “proprio vestito”, infischiandosene dell’opinione dominante. Vladi lo ha fatto dopo un lungo percorso di crescita e di ricerca che l’ha portata a concludere: “Ho imparato ad amarmi per quella che sono, optional compresi, e non per come mi volevano gli altri”. I tanti frizzanti capitoletti di questa riflessione sono svolazzi irresistibili sul tempo presente e i suoi problemi, un’escursione in alta quota – lucida, graffiante, scanzonata – capace di allargare orizzonti per scoprire che “il mondo non è fatto solo di diversi colori, ma di un numero infinito di sorprendenti sfumature”.

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