
Come funziona il book sharing (che non è il book crossing)
Il book sharing è ben altra cosa rispetto al book crossing: un excursus su cos'è, come funziona e i suoi vantaggi in termini personali e collettivi.

Il book sharing è ben altra cosa rispetto al book crossing: un excursus su cos'è, come funziona e i suoi vantaggi in termini personali e collettivi.
Ci sono infatti molti canali di prestito o scambio per chi ama la lettura. La più antica forma di prestito è probabilmente la biblioteca, quelle che sono in rete con il Sistema bibliotecario nazionale permettono anche il prestito interbibliotecario: significa che se una struttura non è munita di un volume può farselo mandare da un’altra biblioteca.
C’è poi il book crossing, che è un modo per “liberare i libri”, lasciandoli in luoghi pubblici per altri lettori che ci sono sconosciuti. C’è il consiglio dell’amico o dell’amica, che ha letto qualcosa e ci presta il suo tomo. E infine c’è il book sharing.
L’espressione significa letteralmente “condividere il libro”. Funziona come potrebbe avvenire in un gruppo di amici: ci si scambia vicendevolmente uno o più libri. Con la differenza che alle spalle del meccanismo c’è un’organizzazione (di solito una piattaforma che agisce come mediatrice attraverso uno scambio postale) e coloro che sono al tempo stesso donatori e ricevitori di libri sono sconosciuti tra loro. E il libro che doniamo, come si legge in un pezzo dell’agenzia Dire, non deve necessariamente piacerci, magari non ci è piaciuto per niente e lo diamo via proprio per questo: qualcun altro lo amerà.
Ci sono diversi pro a questo sistema di lettura, perché il book sharing:
Per capire la differenza, dobbiamo spiegarvi nel dettaglio cos’è il book crossing. Si tratta di un’usanza, che torna di moda di tanto in tanto, per cui in alcuni luoghi che potrebbero essere stati significativi per il donatore, troviamo un libro con una piccola nota all’interno: è la nota che esprime la volontà del donatore di “liberare il libro”, facendolo leggere a uno sconosciuto o a una sconosciuta che è capitata nello stesso luogo. Può essere una spiaggia, una panchina al parco, un locale come un bar o un pub e così via.
Ma il book crossing, a parte alcune iniziative, non è così ramificato come il book sharing. Inoltre presenta un carattere di estrema casualità. Nel momento in cui condividiamo un libro con il book sharing, noi sappiamo che verrà ricevuto da qualcuno che a propria volta ci donerà un suo libro. Con il book crossing non riceviamo nulla in cambio e il libro rischia anche di finire nella pattumiera, se viene incontrato da una persona che non sa o che non è interessata alla lettura.
Ci sono diversi modi per fare book sharing in Italia, vi raccontiamo i più comuni:
Vorrei vivere in un incubo di David Lynch. #betweentwoworlds
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