Mary Higgins Clark, dalla povertà al successo: una scrittrice da record
Ha venduto oltre 300 milioni di copie in tutto il mondo e non vuole fermarsi: la storia dell'autrice ultranovantenne che ha scritto solo bestseller
Ha venduto oltre 300 milioni di copie in tutto il mondo e non vuole fermarsi: la storia dell'autrice ultranovantenne che ha scritto solo bestseller
A oltre novant’anni Mary Higgins Clark è una delle maestre del noir più amate e celebrate al mondo. La sua storia di scrittrice è anomala, perché prima del grande successo c’è stata tutta un’altra vita di fatica e dolore per lei. Intervistata recentemente da Repubblica, ha svelato il segreto dei suoi romanzi, che continuano ad avvincere milioni di lettori.
Capitoli succinti, frasi corte e concrete, azione incalzante, caratteri femminili amabili e decisi. La regola chiave sta nella conquista immediata del lettore. Se si riempiono venti pagine con una descrizione, si sarà perso il lettore dopo le prime sei.
Tutto sembrava mettersi contro di lei, eppure Mary Higgins Clark ce l’ha fatta. Nata a New York nel 1927 e cresciuta nel Bronx, uno dei quartieri più difficili della grande metropoli americana, rimane orfana di padre a soli undici anni. Sua madre cresce lei e i due fratelli nella povertà, dandole comunque la possibilità di continuare a studiare. Dopo le superiori e una scuola per segretarie, inizia quindi a lavorare in un’agenzia pubblicitaria, per poi riuscire a conquistare l’allora ambito lavoro come hostess per la Pan American Airlines.
Nel 1950 sposa un vicino di casa, Warren Clark, che conosce da quando ha sedici anni. In quel periodo inizia a scrivere, soprattutto racconti, e riesce a venderne uno a una rivista. Tutto sembra procedere bene, ma nel 1964 rimane prematuramente vedova in seguito alla morte del marito per un attacco di cuore. Per mantenersi, Mary Higgins Clark inizia a scrivere per la radio, ma è la narrativa a tentarla. Tutte le mattine scrive dalle 5 alle 7, poi prepara i cinque figli per la scuola e arriva persino a dover impegnare il suo anello di fidanzamento per arrivare a fine mese.
Dopo una biografia romanzata su George Washington, uscita nel 1969, inizia a scrivere il suo primo giallo. Dove sono i bambini? viene pubblicato negli Stati Uniti nel 1975 ed è subito un successo: è il punto di svolta per la scrittrice, che può finalmente dedicarsi solo alla scrittura. Riesce anche a laurearsi con lode in filosofia, ma ancora non può immaginare quello che la vita ha in serbo per lei, compresa la ventina di lauree ad honorem conquistate fino a oggi.
Ogni suo libro diventa un bestseller in tutto il mondo, tanto che nessuno degli oltre quaranta romanzi è mai uscito fuori catalogo. Un record, considerando che anche gli autori più celebrati prima o poi vedono uno o più opere sparire dal mercato. E poi ci sono stati gli adattamenti per il cinema e la televisione e i premi, decine di premi a dire il vero.
Mary Higgins Clark ha ricevuto i prestigiosi premi Mistery Writers of America, il Premio Agatha alla carriera e persino onorificenze istituzionali. E non vuole fermarsi: il suo ultimo libro è uscito nel 2019 ed è ancora all’opera. Con una sola regola: niente sesso e violenza nei suoi gialli, come raccontato tempo fa al Messaggero, e storie di persone normali.
Il segreto del mio successo è uno solo: l’identificazione. Chi compra i romanzi che scrivo si riconosce nelle mie storie, nei protagonisti dei miei libri, che sono per lo più persone normali, come i nostri amici o i nostri vicini di casa. Gente comune dalla vita comune la cui esistenza viene improvvisamente sconvolta dall’irruzione del “male”. Perché poi utilizzo soprattutto personaggi femminili? È chiaro: perché so raccontare meglio storie di donne. E le donne del resto costituiscono la maggioranza dei miei lettori.
Dal giorno in cui il suo promesso sposo, il noto filantropo Hunter Raleigh III, è stato ritrovato senza vita, riverso in una pozza di sangue, Katherine Carter non ha mai smesso di dichiararsi innocente: dormiva profondamente quando l’hanno ammazzato, non l’ha ucciso lei. Nessuno, però, le ha mai creduto; anzi, per quell’omicidio è stata condannata e ha scontato una pena di quindici anni di detenzione. Da allora, per tutti, è diventata la Bella Addormentata Assassina. Non chiudere gli occhi racconta la ricerca della verità di una donna, contro la menzogna che sembra divertire di più l’opinione pubblica.
“C’è una cosa MOLTO IMPORTANTE di cui ti devo parlare quando arrivi a casa!!!”: questo è l’ultimo messaggio che Aline Dowling ha ricevuto da sua sorella minore Kerry, che non vede da quasi tre anni. Ma Aline non potrà mai chiedere alla sorella diciottenne che cosa intendesse con quelle parole misteriose, perché Kerry è stata uccisa quella notte stessa. Parte da qui L’ultimo ballo, alla ricerca di un segreto che non vuole essere svelato.
La produttrice televisiva Laurie Moran è molto soddisfatta del proprio lavoro: la puntata pilota del suo reality, Under Suspicion, è stata un successo e le ha permetto di risolvere un cold case. E adesso che sta preparando il secondo, le sembra di avere per le mani il caso ideale: si tratta di Susan Dempsey, brillante studentessa di informatica della UCLA e aspirante attrice, uccisa vent’anni prima in un parco. Così immobile tra le mie braccia parte proprio da qui, per arrivare fino alle insidie di Hollywood.
In La sposa era vestita di bianco, troviamo di nuovo Laurie Moran, produttrice televisiva che ha inventato il programma Under Suspicion, grazie a cui due omicidi irrisolti hanno trovato un colpevole. Il suo nuovo caso si presenta davanti a lei all’improvviso: una donna le chiede di cercare la figlia Amanda, sparita cinque anni prima alla vigilia del matrimonio, senza lasciare alcuna traccia. La stampa l’ha ribattezzata la Sposa Fuggitiva, liquidando la sua scomparsa in modo frettoloso. Troppo frettoloso, secondo Sandra, che rivela a Laurie inquietanti dettagli sulla vita di Amanda, riportando alla luce vecchi rancori e gelosie che covavano da tempo sotto la cenere. Tra il testimone, la damigella d’onore e l’ex fidanzato, Laurie dovrà districare una matassa molto complicata.
Una promettente carriera di interior designer, un elegante appartamento a Manhattan, tutto il fascino dei suoi trent’anni, Alexandra si porta dentro una voragine: due anni prima, a Central Park, suo figlio Matthew è stato rapito. Da allora, lei va avanti come può, perennemente in bilico sull’orlo di un terribile precipizio. Ma proprio il giorno in cui Matthew avrebbe festeggiato il suo quinto compleanno, Alexandra fa una scoperta che la atterrisce: attraverso le sue carte di credito e i conti in banca, qualcuno sta cercando di agire in suo nome e distruggerle così la reputazione. Quale sarà il segreto che si nasconde in Nessuno mi crede?
A ventisei anni, Delaney Wright ha già bruciato le tappe della sua carriera di giornalista. Sta per diventare una vera e propria star, perché è lei a occuparsi del processo più discusso del momento e sarà sempre lei a lanciare le ultime notizie sul caso al telegiornale più visto della giornata. Dovrebbe essere una ragazza felice, quindi, ma le soddisfazioni professionali non riescono a distoglierla da un pensiero fisso, quasi un’ossessione ormai. Delaney, infatti, desidera con tutte le sue forze scoprire la vera identità della madre biologica, che non ha mai conosciuto. In Mentre brucia il tempo, vicende personali e processuali si fondono, in un crescendo di suspense.
Olivia Morrow sa di non avere più molto tempo. A ottantadue anni, si trova di fronte a una decisione difficile: rivelare un antico segreto di famiglia o portarlo con sé nella tomba. La sua defunta cugina, suor Catherine, dopo essersi prodigata fino alla fine per i bambini malati fondando numerosi ospedali, è in procinto di essere dichiarata santa, ma Olivia sa che la donna ha avuto, appena diciassettenne, una relazione clandestina con un medico e scienziato in seguito diventato ricco grazie ai suoi brevetti, e che il frutto di quel peccato è stato dato in adozione. Olivia si dibatte nell’incertezza: raccontando la verità tradirebbe il volere di Catherine; tacendola priverebbe la ragazza dell’eredità. Ma ben presto i fili della vicenda si ingarbugliano: questa la trama di L’ombra del tuo sorriso, ennesimo bestseller di Mary Higgins Clark.
Costruita per una clientela esclusiva, la Queen Charlotte sta salpando dal porto sul fiume Hudson per la sua crociera inaugurale. A bordo della bellissima nave salgono personaggi famosi, ricche signore, fortunati vincitori di biglietti premio e alcuni brillanti speaker che allieteranno le giornate dei viaggiatori con le loro conferenze. L’atmosfera è sfarzosa, come in certi romanzi alla Agatha Christie, e la traversata promette di essere splendida. Anche perché si dice che una delle passeggere, Lady Emily Haywood, indosserà per la prima volta l’inestimabile collana di smeraldi che pare sia appartenuta a Cleopatra. E che, secondo la leggenda, reca con sé una maledizione: chi la porta in mare non vivrà abbastanza da tornare a riva. E proprio così inizia Sola sull’oceano: chi è stato a uccidere la nobildonna?
Protagonista di Quando la musica finisce è Lane Harmon, madre single dell’amatissima Katie e braccio destro della più esclusiva designer d’interni di New York. Su di lei, che è un’ottimista di natura, quei piccoli universi patinati esercitano un fascino speciale, che la spinge a soddisfare le esigenze, spesso quasi impossibili, dei bizzosi proprietari. Perciò, quando è coinvolta nei lavori di ristrutturazione di una modesta villetta di campagna, capisce subito che si tratta di un incarico particolare. Scopre, infatti, che la casa appartiene alla moglie del famigerato finanziere Parker Bennett, scomparso da due anni, si dice con i cinque miliardi del fondo che gestiva. Bennett è uscito in barca a vela… e semplicemente non è più tornato. Suicidio o fuga strategica?
Giovane e determinata, Hannah Connelly di una cosa è certa: non ha alcuna intenzione di lavorare alla Connelly Fine Antique Reproductions, la ditta di mobili fondata dai nonni a Long Island. Il suo destino è nel mondo della moda: infatti, a nemmeno trent’anni, ha già davanti a sé una promettente carriera come fashion designer. Quando però in piena notte un incendio devasta l’azienda di famiglia e l’annesso museo che ospita pezzi di valore inestimabile, per lei è l’inizio di un incubo. Pagina dopo pagina, in Sei tornato, papà? Mary Higgins Clark dà nuovamente prova del talento che l’ha portata, con ogni romanzo, ai vertici delle classifiche internazionali dei bestseller.
Web content writer e traduttrice. Parlo poco, scrivo tanto e cito spesso Yeats.
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