Fan fiction: 3 storie di successo scritte dai fan
Le fan fiction sono un fenomeno sempre più diffuso: impariamo a comprenderlo a partire dalla loro storia.
Le fan fiction sono un fenomeno sempre più diffuso: impariamo a comprenderlo a partire dalla loro storia.
Sentiamo spesso parlare di fan fiction – anche perché alcune di esse sono salite alla ribalta della cronaca, diventando libri e poi casi editoriali, e quindi anche film di successo o quanto meno di interesse generale. Se ne parla anche in due serie tv, per chi ha la passione per esse: in The Big Bang Theory, Amy scrive una fan fiction de La casa nella prateria con Sheldon viaggiatore del tempo; in Mad Men invece Paul Kinsey, diventato un hare krishna, chiede a un vecchio collega di presentare a qualcuno il suo fanscript su Star Trek.
Ma di cosa si tratta esattamente? Le fan fiction sono opere letterarie – l’omologo scrittorio delle fan art per le illustrazioni e dei fan film per il cinema – che prendono spunto da altre scritte da autori noti e importanti. Non sempre c’è identità tra i personaggi creati dagli scrittori e quelli creati dai loro ammiratori – le cui storie, talvolta, riescono perfino a vivere di vita propria.
Storia ispirata a trame e personaggi di fumetti, cartoni animati, film e romanzi fantasy, e simili, ideata, elaborata e fatta circolare in Internet da appassionati dei rispettivi generi; anche, il genere stesso a cui la singola storia si ispira.
La Treccani è molto specifica su questa voce, che indica anche nella variante agglutinata «fanfiction». Si tratta di una parola composta da «fan», cioè «ammiratori, fanatici» e «fiction» cioè «opera narrativa d’invenzione». All’interno del genere, ci sono quelli che possiamo chiamare dei sottogeneri. «canon» per esempio si riferisce a un’impostazione ortodossa dell’opera rispetto al romanzo originale, «out of charachter» quando i personaggi si chiamano nello stesso modo ma hanno una caratterizzazione ben differente, poi c’è naturalmente il «crossover» in cui universi ben differenti si incontrano, o «what if» in cui viene delineato uno scenario differente da quello che accade nelle opere originali.
Per alcuni, la storia di questo genere letterario inizia alla fine dell’800, quando iniziano a proliferare novelle ispirate a Sherlock Holmes, scritte da ammiratori di Arthur Conan Doyle. In realtà, si può immaginare come molte opere considerate di maniera in passato siano nate proprio come fan fiction – basti pensare ad esempio ia tantissimi scrittori che hanno preso a larghe mani dal linguaggio utilizzato ne Il giovane Holden. La codificazione del genere è giunta però con l’Internet di massa, e quindi negli anni 2000. Le opere più diffuse sono quelle ispirate a Star Trek – che già iniziarono ad apparire in alcune fanzine negli anni ’70 del Novecento.
Diciamo che le fan fiction corrispondono a un tipo di istanza che, ad esempio, i social network hanno saputo cogliere (e capitalizzare): ossia il bisogno di centralità da parte del fruitore dell’opera, la necessità di raccontare un finale differente da quello originale e che forse non era troppo gradito. A non essere gradite, per questioni legate al diritto d’autore da parte di molti scrittori, sono le fan fiction in sé: tra questi i più noti sono George R.R. Martin, Anne Rice, Patricia Cornwell e paradossalmente (tra poco capirete perché) Anna Todd.
È il primo capitolo della saga erotica pseudo-Bdsm romantica creata da E.L. James. La saga è nata come fan fiction di Twilight – altra saga, stavolta di Anne Rice, una delle autrici letterarie che più osteggiano le fan fiction – sulla relazione romantica e contrastata tra una ragazza e un vampiro – e parla di una giovane alla vigilia della laurea, Anastasia, che incontra un facoltoso imprenditore poco meno che trentenne, Christian.
I due si innamorano e lei incontra il mondo della dominazione e della sottomissione. Nella saga succedono tantissime cose, ma proprio come in Twilight (e come in gran parte dei romanzi young adult), c’è una parte più interlocutoria e una maggiormente d’azione. Dalla saga sono stati anche tratti tre film interpretati da Dakota Johnson e Jamie Dornan.
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L’autrice della serie After – anche questa rientra nella letteratura young adult – si chiama Anna Todd. Classe 1989, come molte della sua generazione, è stata un’appassionata della band One Direction e, ispirandosi a essa, ha realizzato questi romanzi. Che parlano di una diciottenne decisamente quadrata, Tessa, che si affaccia al mondo degli adulti, degli intrighi scolastici, dell’amore e del sesso nel momento in cui va al college.
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Tra il 2012 e il 2014, uno scrittore italiano, rodigino, classe 1977 e con lo pseudonimo di Wallace Lee, ha realizzato sei romanzi prequel di Rambo. Nel 2014 è stato autorizzato ufficialmente alla loro diffusione dallo scrittore David Morrell, che aveva creato il personaggio portato sul grande schermo da Sylvester Stallone nel romanzo Primo Sangue. Il primo libro di questi romanzi fan fiction è ambientato nel 1967 e racconta il primissimo addestramento di John Rambo. Si scarica gratuitamente in ebook dal sito ufficiale.
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Vorrei vivere in un incubo di David Lynch. #betweentwoworlds
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