Ieri è stato proclamato il vincitore del 69° Premio Strega, edizione 2015: si tratta di Nicola Lagioia con il suo romanzo La ferocia, edito da Einaudi; lo scrittore, che ha trionfato con 145 voti su 368, ha dedicato la vittoria alla moglie Chiara, senza la quale per lui non sarebbe stato possibile scrivere questo libro, la cui stesura lo ha occupato per ben cinque anni.

Al secondo posto si è classificato Mauro Covacich con La sposa (Bompiani), aggiudicandosi 89 voti, mentre al terzo Elena Ferrante con Storia della bambina perduta (E/o), con 59 voti, autrice che scrive sotto pseudonimo e di cui non si conosce la reale identità; al quarto e quinto posto, a pari merito con 37 voti a testa, si sono piazzati Fabio Genovesi, vincitore della seconda edizione del Premio Strega giovani con Chi manda le onde (Mondadori), e Marco Santagata con Come donna innamorata (Guanda).

Il romanzo vincitore è un libro complesso: un po’ noir, un po’ storia gotica e un po’ saga famigliare, racconta di un omicidio efferato e di una famiglia borghese che è costretta a fare i conti con se stessa.

Ecco la quarta di copertina, tratta dal sito della casa editrice Einaudi:

In una calda notte di primavera, una giovane donna cammina nel centro esatto della strada statale. È nuda e coperta di sangue. A stagliarla nel buio, i fari di un camion sparati dritti su di lei. Quando, poche ore dopo, la ritroveranno ai piedi di un autosilo, la sua identità verrà finalmente alla luce: è Clara Salvemini, prima figlia della più influente famiglia di costruttori locali. Per tutti è un suicidio. Ma le cose sono davvero andate così? Cosa legava Clara agli affari di suo padre? E il rapporto che la unisce ai tre fratelli – in particolare quello con Michele, l’ombroso, l’instabile, il ribelle – può aver giocato un ruolo determinante nella sua morte? Le ville della ricca periferia barese, i declivi di ogni rapida ascesa sociale, le tensioni di una famiglia in bilico tra splendore e disastro: utilizzando le forme del noir, del gotico, del racconto familiare, scandite da un ritmo serrato e da una galleria di personaggi e di sguardi che spostano continuamente il cuore dell’azione, Nicola Lagioia mette in scena il grande dramma degli anni che stiamo vivendo. L’intensità della scrittura – mai così limpida e potente – ci avviluppa in un labirinto di emozioni, segreti e scoperte, che interseca le persone e il loro mondo, e tiene il lettore inchiodato alla pagina.

Nicola Lagioia tornerà il prossimo anno al Premio Strega, in qualità di presidente di giuria.

Vi ispira questo libro? Se sì perché non leggerlo tenendo il segno con uno di questi meravigliosi segnalibri?

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