Per anni i fan hanno tenuto il fiato sospeso per Britney Spears; i video pubblicati dalla popstar su Instagram hanno spinto molte persone a parlare, spesso a sproposito e senza la minima cognizione di causa, della salute mentale della ex reginetta del pop, sentendosi in diritto di discuterne in quanto “personaggio pubblico”.

Adesso, però, la cantante è pronta a dare – finalmente – la sua versione dei fatti, in un libro-memoir, The Woman in me, la cui uscita, prevista per il 24 ottobre (in Italia verrà pubblicato in contemporanea con gli USA da Longanesi), è stata anticipata proprio da lei sul suo account social.

The Woman in Me (Edizione italiana)

The Woman in Me (Edizione italiana)

Ascesa e caduta di Britney Spears, dall'essere la reginetta adolescente del pop mondiale ai problemi psicologici fino al regime di conservatorship cui è stata sottoposta per 13 anni: Spears ci regala un memoir commovente e molto sincero, per raccontare davvero, per la prima volta, il suo punto di vista.
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Diventata un’icona del pop mondiale appena adolescente con la hit Baby one more time, negli anni a seguire Britney Spears ha vissuto una vita segnata anche dagli eccessi e dalle crisi psicologiche, culminate ad esempio, nel 2007, con la scelta di rasarsi completamente i capelli a zero. E proprio l’instabilità che traspariva da alcuni atteggiamenti della cantante hanno spinto il tribunale, nel 2008, a metterla sotto regime di conservatorship, assegnandole come tutori legali il padre Jamie e il procuratore Andrew Wallet; con il tempo, però, hanno cominciato a trapelare diverse voci circa la gestione, da parte dei tutori, non solo del patrimonio, ma anche della vita di Spears, tanto che l’hashtag #FreeBritney, portato avanti dai sostenitori della popstar e ribadito anche via tv e social media da diverse celebrity che avevano particolarmente a cuore la sua situazione – come l’amica Paris Hilton – è stato uno dei più in voga, accendendo definitivamente i riflettori su quanto stesse accadendo alla cantante, fino al momento più clamoroso di tutta la vicenda, la sua testimonianza al tribunale di Los Angeles (non in presenza ma in collegamento telefonico), nel giugno del 2021.

Lì è emersa tutta la violenza psicologica cui Jamie Spears avrebbe sottoposto la figlia in quei 13 anni di tutela legale: orari di lavoro impossibili, impossibilità di avere una propria sfera intima e privata, negazione delle più elementari libertà.

Sono traumatizzata, piango tutti i giorni e la notte non riesco a dormire – è stato il racconto di Britney Spears, come riportato all’epoca da Vanity Fair  – Volevo farmi togliere la spirale e avere un bambino, ma i miei tutori non me lo hanno fatto fare, perché non vogliono io abbia un altro figlio.

[…] Mio padre adora avere il controllo su di me e lo utilizza per farmi del male […] Mi hanno obbligata a vivere in una piccola casa di Beverly Hills, dove lavoravo sette giorni su sette, senza riposo. In California, si è costretti agli stessi ritmi solo se si è coinvolti nel traffico sessuale. Mi hanno forzata a lavorare contro la mia volontà, mi hanno tolto ogni bene in mio possesso: la carta di credito, i contanti, il telefono e il passaporto. Se non avessi lavorato tutti i giorni, dalle 8 del mattino alle 6 di sera, non mi avrebbero permesso di vedere i miei figli. Mio padre e il mio management dovrebbero essere in galera.

Il 12 novembre del 2021 la giudice Brenda J. Penny ha definitivamente posto fine alla tutela legale da parte di Jamie Spears, dando di nuovo, di fatto, piena libertà alla cantante che, fra le altre cose, ha potuto finalmente sposarsi con il compagno, il personal trainer Sam Asghari, e ha purtroppo avuto un aborto spontaneo.

The Woman in me arriva quindi a coronamento di un anno e mezzo in cui Britney Spears ha potuto riappropriarsi a pieno del diritto di decidere come vivere la propria viva, libera da condizionamenti di alcun genere; e nel memoir la voce di Toxic, il cui ultimo tour mondiale risale al 2018, ripercorre, con profonda onestà intellettuale ma anche una sana dose di ironia, tutti i momenti più importanti e dolorosi della sua vita: dalla lotta legale per la custodia di Jayden e Sean, figli di Kevin Federline, fino ai rapporti non idilliaci con la sorella Jamie Lynn e con la mamma manager Lynne, che lei ha accusato di abusi.

E anche se i video e le immagini postate dalla cantante su Instagram continuano a preoccupare i fan e a far dubitare di una sua piena ripresa dal punto di vista mentale, con questo libro Spears dice la sua su fede, maternità e fama; nel frattempo, ha promesso di tornare presto con un nuovo singolo – si vocifera di una hit con il producer Will.i.am – ma intanto è tornata alla ribalta per un nuovo episodio paradossale: sarebbe infatti stata schiaffeggiata, per errore, dalla bodyguard del cestista NBA Victor Wembanyama, per avergli chiesto un selfie.

Dalla vicenda tormentata di Britney Spears si è inoltre sviluppata una frangia complottista che sta portando avanti diverse teorie che la riguardano: basandosi su alcuni indizi reputati “inconfutabili” dai complottisti c’è chi sostiene infatti che Spears sarebbe stata sostituita da una sosia, da un programma di intelligenza artificiale o di deepfake, e che la vera popstar si troverebbe nascosta oppure, per i più drastici, un po’ come accaduto con Avril Lavigne o Paul McCartney, sarebbe addirittura morta.

Da più di vent’anni, quindi, per un motivo o per l’altro la gente parla di Britney Spears; ora la reginetta del pop è pronta a far sentire la sua voce, per raccontare la sua verità.

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