Nel 2003, appena diciottenne, Melissa Panarello travolse il mondo dell’editoria con il romanzo erotico 100 colpi di spazzola prima di andare a dormire. Due milioni di copie vendute, traduzioni in tutto il mondo e uno stillicidio di polemiche per la dimensione pruriginosa delle sue pagine, considerate troppo pornografiche per una ragazzina. Più volte, nel corso degli anni, la scrittrice ha spiegato di non provar vergogna per quel suo esordio. In un’intervista rilasciata dieci anni dopo al Corriere del Mezzogiorno ha però spiegato il motivo per cui non lo rifarebbe più.

Non mi pento di quello che ho fatto, quel libro mi ha consentito di fare tutto il resto […]. Oggi, però, non lo pubblicherei ma non per vergogna ma semplicemente perché quella storia non sarebbe più parte della mia vita, non potrei fingere una vita che non ho più. “100 colpi di spazzola prima di andare a dormire” ha avuto più successo in Italia che negli altri 42 paesi dove è stato distribuito. Sapete perché? L’Italia è moralista, di conseguenza un Paese così spia di più dal buco della serratura. Nei paesi più liberi, invece, il mio libro ha venduto di meno. Ancora oggi mi chiedo perché la gente debba darmi della “poco di buono” anche se scrivo un libro di astrologia… Solo perché ho cominciato con un romanzo di altro genere? Tutte critiche che, comunque, mi sono scivolate addosso.

Nel corso degli anni Melissa Panarello ha scritto altri romanzi e saggi, si è dedicata alla televisione e soprattutto all’astrologia, una sua grande passione. Eppure il peso di quel suo primo libro sembra ancora difficile da scrollare via, e ancora più quello del film girato poco dopo la sua pubblicazione, che lei non ha mai apprezzato e approvato. Già, il film. Perché forse non tutti sanno che dal libro è stata tratta una pellicola che ha segnato il debutto alla regia di Luca Guadagnino, oggi uno dei più acclamati registi italiani.

A me ha dato fastidio che l’abbiano intitolato con il mio nome suggerendo che quella fosse la mia storia vera, in realtà era un film che non c’entrava niente con la mia storia e che, però, si chiamava come me. Mi ha deluso e danneggiato.

Melissa Panarello non ha mai detto che il contenuto fosse tratto da esperienze accadute realmente, ma la stigma è rimasta. Le donne che parlano di sesso fanno ancora paura, soprattutto se vengono da un contesto tradizionale come quello della Sicilia, la sua terra natia, da cui è scappata per andare a vivere a Roma, dove anche oggi vive con il suo fidanzato e tanti gatti. Leggendo il suo blog, le sue interviste e tutti gli scritti che la riguardano, emerge ancora la sua voglia di parlare alle donne. L’aveva fatto con i 100 colpi di spazzola, cercando quella complicità che forse non ha trovato, e lo fa ancora oggi quando spiega il suo tormento di donna che con un complicato rapporto con la maternità.

In un suo recente post su Facebook, ha spiegato perché l’unico femminismo possibile è quello che parte da una collaborazione con l’uomo, per capire che insieme è meglio, senza guerre.

 Maria Teresa d’Austria diceva che per abolire la prostituzione bisognava abolire gli uomini, che finché gli uomini avrebbero continuato a esserci, ci sarebbero state donne disposte a vendersi in un infinito scambio di domanda e risposta. E per abolire la violenza maschile che si fa? Si aboliscono gli uomini? No di certo. Però vanno educati. E l’unico modo sano di educare è quello di narrare storie, creare mitologie moderne in cui gli uomini possano riconoscersi e grazie alle quali evolversi, allontanarsi sempre di più da quel disgraziato patriarcato di cui loro per primi sono diventati vittime. La cooperazione donne e uomini è quanto mai necessaria: non è una guerra e non possono esserci barricate. Le donne corrono, sono andate lontanissimo, stanno scoprendo come essere libere e vere e autentiche. Ma gli uomini stanno camminando, piano, e spesso sono rimasti fermi. Costretti a misurarsi con storie surreali di eroi Marvel che vincono il male solo se protetti da una maschera o da una tuta ignifuga. E la fallibilità? E la vulnerabilità? C’è così tanta letteratura sul maschio in attesa di essere raccontata. Una storia nuova.

1. Melissa P., "100 colpi di spazzola prima di andare a dormire"

100 colpi di spazzola prima di andare a dormire, l’esordio di Melissa Panarello nell’editoria, fu un successo clamoroso. La storia si apre a Catania, dove la protagonista, Melissa, sta per compiere sedici anni, e confida al diario il suo disagio interiore, che riesce a trovare sfogo soltanto nell’amore per il proprio corpo di adolescente.

2. Melissa P., "L'odore del tuo respiro"

Secondo libro di Melissa Panarello, L’odore del tuo respiro è la storia di una ragazza in fuga da una una famiglia tenera e spietata, da un uomo e dalla sua terra spietata.

3. Melissa Panarello, "Bocciolo di rosa"

Bocciolo di rosa è in realtà il primissimo libro erotico di Melissa Panarello, scritto a 16 anni, ma pubblicato solo nel 2009.

4. Melissa Panarello, "Cose senza senso fatte dal mio fidanzato"

In Cose senza senso fatte dal mio fidanzato, edito in formato kindle, la scrittrice racconta cinquanta episodi di vita coniugale, cinquanta cose assurde fatte da un fidanzato ai danni della sua paziente compagna. Quando l’amore diventa un inferno.

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