10 romanzi di formazione da leggere assolutamente
I romanzi di formazione rientrano in un genere letterario preciso e dalle radici antiche. Quali leggere assolutamente per approcciarsi a questo genere.
I romanzi di formazione rientrano in un genere letterario preciso e dalle radici antiche. Quali leggere assolutamente per approcciarsi a questo genere.
Un romanzo di formazione è una narrazione in forma di romanzo che racconta lo sviluppo di un personaggio alla soglia dell’età adulta. Solitamente si fa risalire questo genere al XVI secolo con Lazarillo de Tormes, ma in generale le radici di esso sono all’interno delle epopee, come per esempio la Telemachia, ovvero le vicende inerenti a Telemaco, figlio di Ulisse, nell’Odissea.
Una radice interessante riguarda per la verità la fiaba. Tutte le fiabe classiche sono in realtà esempi di narrazioni di formazione, solo che sono basati sugli stereotipi: le principesse delle fiabe devono affrontare delle prove, che le calano in un’impasse (Cenerentola vede svanire zucca e vestiti e deve tornare a servire le sorellastre e la matrigna, la Bella Addormentata cade vittima di un sonno profondo così come Biancaneve che viene avvelenata): alla fine vengono salvate da un principe.
Lo stereotipo rovesciato della fiaba come narrazione di formazione fu avversato da Antonia S. Byatt ne La storia della principessa primogenita, che è in realtà un trattato di narratologia. In esso c’è una principessa che riesce a superare le avversità e giunge all’età adulta con la propria indipendenza e, sebbene sia un racconto, tra l’altro con una chiara impostazione femminista e volta all’emancipazione delle donne, presenta tutte le caratteristiche di un romanzo di formazione.
Nel romanzo di formazione abbiamo un protagonista o una protagonista adolescente (o a volte anche un gruppo di persone) oppure qualcuno che si affaccia all’età adulta: nei romanzi contemporanei è possibile che siano dei ventenni, perché la società è molto cambiata e la durata della vita media si è allungata e queste storie riflettono un po’ la società.
Il o la protagonista deve affrontare una serie di questioni, dei passaggi obbligati che gli o le consentano di crescere, di trovare una nuova consapevolezza.
Qui di seguito una lista con alcuni tra i romanzi di formazione più celebri: alcuni di questi libri presentano storie decisamente inclusive, per lo più dal Novecento in poi, e li potete trovare su Amazon.
È il più celebre esempio di romanzo di formazione. Il protagonista, Holden Caulfield, non riesce ad adattarsi alla società che lo circonda: scappa da una scuola privata e vagabonda con New York fino a ritrovare l’unica persona che forse lo comprende appieno.
Il libro consiste in dei quadri che raccontano diverse gioventù del profondo Sud Italia. Si tratta quasi di racconti, ma in realtà i protagonisti di questi quadri sono legati tra loro da rapporti di amicizia o conoscenza. Affrontano il processo di “crescita” personale ognuno a proprio modo e tra loro c’è anche chi non riesce ad ambientarsi in un luogo molto diverso da quello in cui è nato.
È un libro sul razzismo sistemico. Parla di una ragazzina, Pecola, che desidera avere gli occhi azzurri, in modo da non essere odiata più per il colore della sua pelle. La sua però è una storia che racconta anche di incesto e malattia mentale e la formazione risiede in una consapevolezza, che però non è reale, di avere finalmente gli occhi azzurri.
È un altro romanzo sul razzismo con protagonisti due bambini, che si ritrovano a comprendere l’importanza della verità al di là del colore della pelle e, in generale, delle apparenze.
È un romanzo horror, che parla di un gruppo di ragazzini che devono cercare di sconfiggere le loro paure. Nella seconda parte, i ragazzini sono diventati adulti, ma le loro paure, che assumono diverse forme, sono ancora lì e loro devono affrontarle una volta per tutte.
È la storia di un amore estivo che però resta come forma di sentimento silenzioso per tutta la vita. Il protagonista è un adolescente che conosce uno degli studenti del padre, un professore universitario, e che scopre molto su se stesso, sull’amore appunto e anche sulla difficoltà di cogliere, come diceva Shakespeare, “l’amore che non osa pronunciare il suo nome”.
È la vicenda di un nonno e un nipote che sono alla ricerca di qualcosa dopo un episodio luttuoso di massa: l’attentato alle Torri Gemelle. I due non si conoscono, a causa di varie circostanze, ma nel momento in cui si incontreranno cercheranno di porre rimedio, a modo loro, a quel senso d’assenza che li attanaglia.
È una tetralogia, ma in realtà si tratta di una lunga narrazione immaginata dall’autrice come un solo, unico, romanzo. La vicenda, nota anche per via di una serie tv, vede le protagoniste Lina e Lenù alle prese con le diverse difficoltà che il crescere comporta, difficoltà che non le abbandonano anche una volta che sono diventate adulte.
L’isola di Procida, in cui vive il protagonista Arturo, orfano di madre, è il microcosmo fisico in cui inizia a provare i sentimenti contrastanti verso le persone che costituiscono il suo microcosmo personale. Arturo segue un’evoluzione non lineare, e scopre diverse cose, sugli altri ma anche su se stesso.
Il protagonista del romanzo è Riccetto, che vive un’infanzia e un’adolescenza difficile, ma sembra uscirne, quando poi è il mondo a prendersela con lui e a restituirgli una realtà fatta di delinquenza, dolore, morte e soprattutto indifferenza.
Vorrei vivere in un incubo di David Lynch. #betweentwoworlds
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