Per il secondo anno consecutivo il Premio Strega va a una donna; dopo Ada D’Adamo la vincitrice dell’edizione 2024 del prestigioso concorso letterario è Donatella Di Pietrantonio con il suo L’età fragile, romanzo pubblicato da Einaudi che, partendo da un caso di cronaca, ragiona sulle fragilità di una madre e di una figlia.

L'età fragile

L'età fragile

Lucia, che una notte di trent’anni fa si è salvata per un caso, adesso scruta con spavento il silenzio di sua figlia. Quella notte al Dente del Lupo c’erano tutti. I pastori dell’Appennino, i proprietari del campeggio, i cacciatori, i carabinieri. Tutti, tranne tre ragazze che non c’erano più. Amanda prende per un soffio uno degli ultimi treni e torna a casa, in quel paese vicino a Pescara da cui era scappata di corsa. A sua madre basta uno sguardo per capire che qualcosa in lei si è spento: i primi tempi a Milano aveva le luci della città negli occhi, ora sembra che desideri soltanto scomparire, si chiude in camera e non parla quasi. Lucia vorrebbe tenerla al riparo da tutto, anche a costo di soffocarla, ma c’è un segreto che non può nasconderle.
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Ringrazio la Fondazione Bellonci senza la quale non saremmo qui – ha detto la vincitrice, che si era già aggiudicata il Premio Stega Giovani – gli Amici della Domenica che mi hanno e non mi hanno votata; le mie compagne e i miei compagni di viaggio di cui ho già nostalgia; il mio editore come gruppo e come squadra. Prometto che userò la mia voce, scritta e orale, in difesa di diritti per cui la mia generazione di donne ha molto lottato e che oggi non trovo più scontati”.

Secondo posto per Dario Voltolini, con Invernale, pubblicato da La Nave di Teseo, seguito da Chiara Valerio con Chi dice e chi tace (Sellerio), Raffaella Romagnolo con Aggiustare l’universo (Mondadori), Paolo Di Paolo con Romanzo senza umani (Feltrinelli) e Tommaso Giartosio con Autobiogrammatica (minimum fax).

A Vanity Fair Di Pietrantonio ha raccontato per la prima volta il momento difficile che ha segnato la scrittura del suo romanzo: “Ho vissuto un anno segnato da lutti e perdite: portare a termine questo libro ha richiesto tutta la mia forza, ed è bellissimo vedere che quello sforzo sia stato ripagato”; confessando anche la paura di poter avere, un domani, la stessa malattia della madre, l’Alzheimer: “La cosa più triste che ho visto nei tanti anni di malattia di mia madre era la riduzione graduale dell’autonomia e la dipendenza assoluta dagli altri, sempre più grave e totale. Questo è il motivo per cui, appena avrò un po’ di tempo, farò un testamento biologico, con la disposizione di non andare oltre un certo limite con le cure. Potrebbe capitarmi quello che è successo a mia madre con l’uncinetto. All’inizio faceva dei lavori accuratissimi che poi, con il sopraggiungere della malattia, sono diventati informi, delle pezze. Immagino che possa capitarmi lo stesso con le frasi, ma preferirei non soffermarmici ora”.

La conduzione della serata, trasmessa in diretta Rai dall’ormai consueta locatione del Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia, è stata condotta da Geppi Cucciari con Pino Strabioli.

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