Missiroli: "perché tutti dovremmo compiere Atti osceni in luogo privato"

Le libertà che ognuno di noi dovrebbe prendersi nella propria intimità, le domande sulla fedeltà, i rapporti complicati. Ce li racconta Marco Missiroli, che torna con un altro libro dopo gli Atti osceni in luogo privato.

“Non ero più vulnerabile per me stesso, ero fragile per noi. Passavo dalla prima persona singolare alla prima persona plurale. Il sentimento per lei custodiva i miei atti osceni”.

La storia di Atti osceni in luogo privato comincia quando Libero Marsell, dodicenne, scopre il tradimento della madre nei confronti del padre, e da quel momento decide di affacciarsi al mondo “degli adulti”, ovvero del sesso e dell’amore, nel rispetto del significato del suo stesso nome: da persona libera, da pregiudizi ma anche da quell’ingombrante ombra di pudore legata al concetto di quello che gli altri possano pensare della nostra sfera intima.

Si butta nel conturbante mondo della passione e nell’universo femminile da ragazzino, e la sua consapevolezza cresce di pari passo a lui, con la maturità. Fra le donne che gli insegnano l’amore c’è Marie, bibliotecaria del IV arrondissement, dispensatrice di saggezza, e poi Lunette, che gli farà scoprire i tormenti della gelosia, fino ad Anna, che si impossesserà del suo cuore. Ma accanto alle sue tante donne ci sono anche molti uomini, quegli autori che il padre gli fa conoscere e amare, Camus come Sartre, fino al Deserto dei tartari di Buzzati, un autore per ogni momento della sua vita, ad accompagnarlo di pari passo, a rappresentare la metafora di quel momento, l’allegoria della sua esistenza.

Nella sua ricerca totale della libertà, fisica, mentale, anche sessuale, Libero pratica senza tregua la filosofia degli atti osceni. Che non sono, necessariamente, quelli legati all’onanismo, anche se il libro si apre con una scena di masturbazione, ma rappresentano un viaggio che talvolta sfiora il metafisico, lo spirituale. Sono gli atti che ognuno di noi dovrebbe concedersi in luogo privati, perché, come spiega a Feltrinelli Marco Missiroli, l’autore del romanzo, si tratta di

… un’oscenità che ciascuno di noi si concede e che magari gli altri giudicano, non solo erotica, ma anche di formazione, di lettura, di vite e di esistenza. Sono osceno nella mia vita privata? Spero davvero di sì. E spero che lo siano anche i lettori.

Per questo romanzo Missiroli ha vinto il Premio SuperMondello 2015 e il premio internazionale Isola d’Elba, ed è diventato uno scrittore molto conosciuto anche all’estero, dove il libro è stato tradotto. Ma perché Atti osceni in luogo privato è diventato un best seller? Ebbene, il libro non è un “semplice” romanzo di formazione, in cui in ogni capitolo (sei in tutto, uno per ogni fase della vita) assistiamo alla crescita e alla maturazione fisica e mentale di Libero, dalla nascita della prima peluria al cambiamento del timbro vocale, fino alla scoperta dello sperma e della circoncisione, ma è un vero e proprio invito a rivedere non il proprio senso del pudore, ma il concetto individuale di libertà stessa. Di espressione, di passione, di intima oscenità appunto.

Questo libro che racconta con delicatezza e con elegante distacco le fasi della vita che tutti noi abbiamo scoperto prima o poi, quelle del sesso, dell’amore, della perdita, che fa vivere insieme donne lievi o forti, figure effimere o conturbanti, senza il benché minimo tratto di misoginia, ma anzi con discreta dovizia anche nella descrizione dei particolari intimi, come un seno, invita a una riflessione profonda. Perché, dopotutto, ognuno di noi dovrebbe concedersi quegli atti osceni in luogo privato senza colpa o pentimento, il che significa che ognuno dovrebbe avere la libertà di inseguire quell’Io solitamente represso per pudicizia o timore del giudizio altrui, il quale fortemente desidera esprimere la propria sete di conoscenza, di vita, di passione. Ciascuno dovrebbe essere oscenamente libero di dare sfogo a quelle libertà negate per la paura di un giudizio.

Ho lavorato a questo romanzo per due anni, ma poi sono riuscito a scriverlo di getto, in poco meno di un mese” ha spiegato Missiroli in un’intervista rilasciata all’Huffington Post. Chiarendo poi, a proposito del libro, che “Il sesso e l’amore sono sempre presenti come è presente l’oscenità, ma ho voluto che fosse sentimentale e mai volgare“.

Gli atti osceni di Libero avvengono in un luogo privato, e sono esattamente quelle piccole libertà che ognuno di noi si prende in base ai propri bisogni e ai propri gusti, ma che non necessariamente rispecchiano una dinamica puramente sessuale. Quelle libertà che convenzionalmente però cerchiamo di soffocare perché reputate “sbagliate”, “immorali”, “prive di etica”.

Il tema delle relazioni, anche sessuali, complicate, incomprese, difficili, Missiroli lo ritrova e ripercorre anche in Fedeltà, libro del 2019 per cui ha vinto il Premio Strega Giovani: stavolta, però, al centro, al centro della sua narrazione finisce una coppia di mezza età in crisi, che riscopre sogni e passioni dimenticate grazie alla freschezza della gioventù che dona loro l’effimera sensazione di poter tornare indietro nel tempo, inseguendo desideri mai realizzati.

C’è Carlo insegue per sé, che nella giovane studentessa Sofia vede riflesse le sue velleità di scrittore mai realizzato, e ripensa al posto di professore ottenuto solo grazie alle influenze del padre, e poi la moglie Margherita, che ha rinunciato alla carriera di architetto per quella, ben più comoda, di agente immobiliare, e che finisce per lasciarsi travolgere dall’ondata di novità rappresentata dal fisioterapista Andrea.

Missiroli, in questa sesta opera giunta dopo quattro anni di silenzio, ci pone un interrogativo di difficile risoluzione: se siamo fedeli a noi stessi quanto siamo infedeli agli altri?

Come in Atti osceni in luogo privato, però, la conclusione sembra essere la medesima: lasciamo i giudizi alle spalle e siamo solo finalmente, oscenamente felici.

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