Victoria Ocampo, la scrittrice che voleva scrivere "come una donna"
Chi era Victoria Ocampo, la scrittrice (nonché prima editrice argentina) che sfidò le convenzioni sociali affermandosi come una delle prime femministe nel suo Paese.
Chi era Victoria Ocampo, la scrittrice (nonché prima editrice argentina) che sfidò le convenzioni sociali affermandosi come una delle prime femministe nel suo Paese.
Una delle figure più influenti nella cultura argentina del XX secolo è senz’altro Victoria Ocampo, una donna poliedrica che ha ricoperto ruoli di scrittrice, editrice, mecenate. Nata a Buenos Aires in una famiglia aristocratica, Ocampo ha avuto accesso a un’educazione privilegiata, che le ha permesso di immergersi sin da giovane in un contesto culturale internazionale. Crescere in questo modo le ha permesso di sviluppare un’intellettualità sofisticata e cosmopolita, caratteristiche che l’hanno accompagnata per tutta la vita.
Ocampo è conosciuta come fondatrice e direttrice della rivista Sur, una delle pubblicazioni letterarie più importanti del mondo ispanico. Fondata nel 1931, Sur divenne un punto di riferimento per la cultura argentina e internazionale, pubblicando opere di autori del calibro di Jorge Luis Borges, Albert Camus, Virginia Woolf, e Octavio Paz.
Grazie alla sua rete di contatti, Ocampo riuscì a mettere in connessione il mondo letterario dell’America Latina con quello europeo e nordamericano, favorendo scambi intellettuali che ebbero un impatto duraturo sulla letteratura del Novecento.
Oltre alla sua attività editoriale, Victoria Ocampo fu un’appassionata sostenitrice dei diritti delle donne e della libertà intellettuale. In un’epoca in cui le donne erano spesso relegate a ruoli secondari, Ocampo sfidò le convenzioni sociali, affermandosi come una delle prime femministe del suo Paese. La sua casa, Villa Ocampo, divenne un salotto culturale dove si incontravano intellettuali, artisti e scrittori da tutto il mondo, creando un ambiente di fervido scambio culturale.
Ocampo fu autrice di numerosi saggi, articoli e autobiografie. La sua scrittura, caratterizzata da un tono personale e riflessivo, offre uno sguardo acuto e profondo sulla società del suo tempo. Con i suoi scritti Ocampo non cercò mai il successo commerciale; li considerava piuttosto un mezzo per esprimere le proprie idee e per partecipare al dibattito culturale.
Di seguito, un elenco di alcune sue opere che più di tutte sono diventate specchio del suo modo di vedere la realtà e di analizzare i temi per lei più importanti: identità, cultura e condizione femminile. Come disse Borges di lei, “In un paese e in un’epoca in cui le donne erano generiche, lei ebbe il coraggio di essere un individuo”.
Jorge Luis Borges e Victoria Ocampo rivivono in questa raccolta di ricordi, lettere e fotografie, accompagnati da figure come Adolfo Bioy Casares, Ortega y Gasset, Le Corbusier e Albert Camus. Sullo sfondo, la storia vibrante di un’epoca.
Il primo incontro tra Virginia Woolf e Victoria Ocampo avviene a Londra nel 1934. Woolf è già una scrittrice famosa, mentre Ocampo cerca di affermarsi nel mondo intellettuale argentino. Questo incontro segna l’inizio di un legame culturale e affettivo, testimoniato da un ricco scambio epistolare.
Ocampo esplora in questo saggio su Virginia Woolf il ruolo centrale della scrittura femminile e le innovazioni introdotte dall’autrice di Una stanza tutta per sé.
Il ruolo della donna nella società del Novecento attraverso uno sguardo pre-femminista.
Giornalista sulle nuvole, i miei grandi amori sono i libri, il cinema d'autore e gli animali. Sepulveda e Tarantino: le mie ossessioni.
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