Moleskine dedica una collezione limitata a Frida Kahlo e ai suoi colori
Frida Kahlo è stata scelta da Moleskine per apparire sui nuovi taccuini in edizione limitata: ecco tra quali si può scegliere.
Frida Kahlo è stata scelta da Moleskine per apparire sui nuovi taccuini in edizione limitata: ecco tra quali si può scegliere.
Frida Kahlo è la protagonista dei nuovi taccuini Moleskine in edizione limitata. Ogni anno, l’azienda che produce taccuini e accessori da lavoro in ufficio, dagli zaini alle penne, fino alle agende, realizza una serie di taccuini ispirati a una tematica particolare. Negli anni passati i temi hanno spaziato tantissimo: ci sono stati i personaggi tratti dai racconti del Dr. Seuss, quelli del Trono di Spade, i Peanuts, Harry Potter e così via.
Stavolta al centro di questi taccuini, disponibili in tre modelli diversi, c’è la pittrice messicana, attivista femminista e comunista Frida Kahlo. Questi taccuini sono contenuti in un’elegante scatola gialla, dispongono come sempre di un segnalibro in stoffa e di un elastico perché non si sgualciscano in borsa e sono nel formato più grande. Un modello ha il fondo blu (con pagine bianche) e riporta la citazione di Frida «Io sono la musa di me stessa», un altro ha il fondo rosa (con pagine bianche) e contiene la citazione «Sono qui e sono strana proprio come te», il terzo ha il fondo verde (con le pagine a righe) e presenta la citazione in spagnolo “Viva la vita”.
Ornare il corpo è forse la forma d’arte più intima – si legge sul sito Moleskine – Una forma che collega l’io ai sensi, alla cultura e al sociale, esprimendo un’identità personale e collettiva, e tutti i modi in cui esse si intersecano. Frida Kahlo era la regina dell’ornamento. Per tutta la vita ha trasformato la sua tragedia nella sua bellezza; la sua resilienza si manifestava nelle sue scelte sartoriali tanto quanto nelle sue opere. Utilizzando il suo corpo come una tela, Frida ha costruito e ricostruito la sua identità. Ha preso il controllo come donna, come artista, come attivista e come persona disabile, vivendo senza limiti. Ha allargato l’idea di bellezza, genere e di emancipazione femminile. La sua visione di stile è stata vitale per la sua eredità e le sue opere, quale evidenza di una vita in cui la complessità e il dolore fungevano talvolta da trionfo artistico.
Frida Kahlo è nata e morta nel suo paese in Messico, Coyoacan, tra il 1907 e il 1954. Ha vissuto nella sua Casa Azul, la casa azzurra ora divenuta un museo. La sua vita non è stata per niente facile, dato che fu funestata da diversi problemi di salute. Figlia di un fotografo tedesco e di una donna benestante messicana, Frida dovette affrontare diversi problemi di salute: a 6 anni contrasse la poliomielite, mentre a 18 ebbe un gravissimo incidente in autobus, che le spezzò la schiena rendendola immobile per molto tempo e le causò grandi difficoltà per il resto della sua vita quotidiana. Ma Frida ce la fece sempre, con la forza della sua arte: l’incidente spezzò la sua colonna vertebrale ma non il su spirito, che continua a essere di ispirazione anche molti decenni dopo la sua morte.
Costretta all’immobilità, dicevamo, Frida realizzò un sistema per continuare a dipingere e a realizzare la sua arte. E lo fece anche su gessi e protesi, che adornava in maniera ritenuta d’avanguardia per l’epoca, ma che oggi sarebbe di gran moda. Anche i suoi vestiti erano un’opera d’arte, ispirati dalla tradizione di una popolazione messicana a leadership matriarcale, con cui Frida mostrava al mondo la sua identità e da cui traeva e sprigionava la propria potenza femminile. Fu una donna che non si è mai conformata agli stereotipi estetici: ancora oggi il suo monociglio, accentuato con cosmetici appositi, è simbolo di unicità e di grazia.
Il suo modo di vivere era una celebrazione dell’intersezionalità – si legge ancora sul sito Moleskine – un termine che non esisteva nella sua vita, eppure ha abbracciato con facilità le proprie contraddizioni e la propria fluidità. Nonostante occupasse un corpo fragile, Frida Kahlo ha creato una vita piena di gioiosa espressione di sé. Ha ampliato le idee relative a bellezza, genere e liberazione delle donne. La sua potente interpretazione dello stile è stata vitale per la sua eredità quanto le sue opere d’arte: la prova di una vita che, sebbene complessa e talvolta dolorosa, era un trionfo artistico.
Vorrei vivere in un incubo di David Lynch. #betweentwoworlds
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