Brené Brown, dobbiamo ascoltare la nostra vergogna e il potere della fragilità

Demonizzare la fragilità e la debolezza è tipico della nostra società! La vulnerabilità, però, è umana e necessaria. A dirlo è Brené Brown, che ci insegna come ricavare forza dalle imperfezioni.

Ricercatrice presso l’Università di Houston e docente di management dell’Università del Texas, Brené Brown ha dedicato la quasi totalità della sua carriera ad approfondire tematiche come il coraggio, la fragilità, la vergogna e l’empatia.

Autrice di numerosi libri, tradotti in più di trenta lingue e conduttrice dei podcast di successo Unlocking Us e Dare to Lead; il suo TED Talk sul potere della vulnerabilità conta, ad oggi, più di 50 milioni di visualizzazioni. Ma in cosa risiede l’importanza della fragilità e in che modo è collegata alla vergogna?

Fare i conti con la propria vergogna!

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Le ricerche in base alle quali Brené Brown ha sviluppato la sua teoria della vergogna, nascono dall’esigenza personale di comprendere la fragilità umana per potersene liberare. Indagini di questo tipo, come ammette la stessa Brown, hanno sempre esiti inaspettati e circa due decadi di analisi sulle sull’emotività umana l’hanno condotta e ritenere non solo impossibile liberarsi della fragilità ma, addirittura, necessario accoglierla nella nostra vita come generatrice di innovazione, creatività e cambiamento.

La vergogna ha sempre a che fare con i rapporti umani; è paura di disconnessione e quindi sempre legata alla relazione con l’altro. Si tratta di un sentimento universale; tutti la proviamo ma nessuno vuole parlarne. Meno ne parliamo e più ne proviamo. È interessante il fatto che Brené Brown sottolinei come, seppur uguale per uomini e donne, la vergogna si declini diversamente a seconda del genere. Per le donne la vergogna è non riuscire a rispettare uno standard di perfezione imposto, per gli uomini è mostrare debolezza.

Tuttavia, è necessario distinguere la vergogna dalla colpa. Se la colpa, infatti, ha a che fare con ciò che facciamo, la vergogna si concentra su ciò che siamo. Provare vergogna non vuol dire pensare di aver fatto qualcosa di sbagliato, ma sentirsi sbagliati. Ciò che soggiace al sentimento di vergogna è la costante sensazione di non essere abbastanza, in poche parole un profondo senso di fragilità.

Il nostro errore è quello di pensare la fragilità come un nemico, senza riuscire a coglierne la potenza produttrice e salvifica. In questo risiede l’importanza del mettersi in ascolto della sensazione di vergogna che proviamo: nel comprendere che la vulnerabilità sulla quale si basa è parte integrante del nostro essere umani.

L’importanza di essere fragili

Fragilità non è sinonimo di debolezza; questo è il punto di arrivo della teoria di Brown. Non solo non è possibile liberarsi del nostro essere vulnerabili, ma è anche fondamentale non volerlo fare e essere in grado di amarci nelle nostre imperfezioni.

Definisco la fragilità come un rischio emozionale. L’esporsi, l’incertezza. È il motore della quotidianità. Sono arrivata a credere, al mio dodicesimo anno di ricerca, che la fragilità sia la più accurata misura del coraggio.

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Il mondo è pieno di fragilità, una fragilità che noi tentiamo di sopire. Il punto è che le emozioni non sono interruttori da poter spegnere in maniera selettiva; non possiamo addormentare sentimenti negativi senza sopprimere anche quelli positivi. Quando proviamo ad anestetizzare la nostra fragilità, stiamo facendo lo stesso anche con la gioia; ci stiamo rendendo insensibili alla felicità.

L’idea negativa che abbiamo della fragilità nasce dalla ricerca costante di una perfezione che è impossibile raggiungere. Essere imperfetti, però, non è un difetto. L’errore più grande che possiamo commettere è riflettere questa smania di perfezione nell’educazione dei nostri figli. Dovremmo, invece, crescerli nella convinzione che l’imperfezione è parte di noi, ma che ciò non ci rende meno validi o meritevoli d’amore.

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Essere vulnerabili vuol dire essere vivi. Dovremmo imparare a lasciare che gli altri scrutino dentro questa nostra fragilità, senza trincerarci in noi stessi, e praticare la gratitudine. Essere empatici e gentili con gli altri, ma soprattutto con noi stessi, è l’unica arma che abbiamo per sconfiggere la vergogna e accettare le nostre debolezze.

L’insegnamento di Brené Brown è che bisogna convincersi di essere abbastanza.

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