Entrare nel mondo della scuola come insegnanti è un sogno per molti, che affinché diventi realtà necessita di preparazione, competenza e studio. La cultura generale, insomma, è molto importante prima di affrontare un concorso come insegnante, e in un Paese come il nostro, così ricco di arte, storia e letteratura, gli argomenti con cui cimentarsi sarebbero praticamente infiniti.
È chiaro che all’interno di un concorso del genere non possano mancare gli autori principi di narrativa e poesia, che in Italia abbondano, e l’elenco è talmente lungo che potremmo star qui almeno qualche ora.
Ma. c’è un “ma”, legato al concorso per le scuole, che suona un po’ come l’ennesima beffa per le donne: seguendo le indicazioni – che sono un po’ gli “spoiler” di ciò che si potrebbe trovare nel concorso – sugli autori italiani considerati rilevanti, sapete quante autrici figurano in elenco?
Solo una. Elsa Morante.
Su Orizzonte Scuola potete leggere il testo completo del discorso, questo riportato di seguito è solo uno stralcio.
La competenza letteraria ha il suo perno nel rapporto circolare tra il testo e il lettore e si presenta come una competenza complessa, all’interno della quale s’individuano quattro momenti: conoscenza, comprensione, riappropriazione, valutazione. Al candidato si richiede, pertanto, la capacità di elaborare percorsi didattici finalizzati allo sviluppo di competenze storico-interpretative di testi significativi di varia epoca, riferibili ai diversi generi letterari rappresentati da autori quali: Dante, Petrarca, Boccaccio, Ariosto, Machiavelli, Guicciardini, Tasso, Galilei, Goldoni, Parini, Alfieri, Foscolo, Leopardi, Belli, Porta, Manzoni, Verga, Carducci, Pascoli, D’Annunzio, Pirandello, Svevo, Ungaretti, Sbarbaro, Montale, Saba, Campana, Quasimodo, Sereni, Pavese, Vittorini, Morante, Primo Levi, Gadda, Calvino, Fenoglio, Moravia, Sciascia, Caproni, Luzi, Zanzotto e Pasolini.
Con buona pace di Deledda, Serao, Maraini, Merini e tutte quelle scrittrici e poetesse italiane che hanno fatto la storia della letteratura italiana tanto quanto Manzoni o Leopardi. Per carità, non è l’ennesima storia dello scontro tra sessi né una gara a “chi fa meglio”, solo che con amarezza dobbiamo constatare, ancora una volta, quanto snobismo circondi il lavoro femminile. E dire che, invece, sarebbe stato interessante, come ha giustamente fatto notare l’insegnante e scrittore Enrico Galiano su Il Libraio, avere l’opportunità di approfondire la medesima tematica vista però dalle due differenti prospettive di genere, mentre così, invece, la visione dei ragazzi sarà limitata alla sola sfera maschile.
… Uno dei temi più importanti che si affrontano a scuola è il tema dell’amore, e con questo quadro di autori quello che i ragazzi leggeranno e impareranno è solo l’amore visto con gli occhi degli uomini.
Insomma, le donne sono protagoniste della letteratura, muse ispiratrici dei poeti del Dolce stil novo, ma sembra vadano bene solo fintanto che restano relegate al ruolo di “esseri angelicati” cui dedicare i propri poemi, e non nel ruolo esse stesse di autrici.
E dire che nel nostro Paese non mancano, né sono mancate negli anni, le buone penne tutte al femminile. Ecco le autrici che, secondo noi, meriterebbero un posto nel concorso assieme ad Elsa Morante.
Grazia Deledda
L’autrice sarda è stata la prima e unica donna italiana a vincere il premio Nobel per la letteratura nel 1927. Il suo romanzo più famoso è Canne al vento.
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Giornalista, scrittrice, prima donna italiana a essere inviata come reporter nelle zone di guerra, ha intervistato i grandi del mondo.
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Alda Merini
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Dacia Maraini
Scrittrice, poetessa, saggista, drammaturga e sceneggiatrice, Dacia Maraini è autrice di romanzi cult quali La lunga vita di Marianna Ucria o L’amore rubato. L’ultimo libro è Corpo felice. Storia di donne, rivoluzioni e un figlio che se ne va, del 2018.
Elena Ferrante
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Antonia Pozzi
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Ada Negri
Prima e unica donna a essere ammessa all’Accademia d’Italia, tra i suoi lavori si ricordano Le solitarie e Di giorno in giorno.
Fernanda Pivano
Scrittrice e giornalista, nella vita si è occupata anche di musica, scrivendo, nel 1966, il primo articolo giornalistico su Bob Dylan e collaborando con artisti come Fabrizio De André, che prese spunto per il suo album e testi Non al denaro, non all’amore né al cielo dalle sue traduzioni di Spoon River.
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