Luciana Castellina: "Meglio compagni, che mariti e amanti"
La storia e i libri di Luciana Castellina, scrittrice, giornalista e protagonista della storia politica italiana. E, soprattutto, una donna forte e libera
La storia e i libri di Luciana Castellina, scrittrice, giornalista e protagonista della storia politica italiana. E, soprattutto, una donna forte e libera
“L’unica rivoluzione vincente è quella delle donne, bisognerebbe parlare solo di loro visto che sono quelle che hanno avuto più fantasia e innovazione nel partito politico”. Parola di Luciana Castellina, una donna che di battaglie femministe ne sa qualcosa. Tra le protagoniste della vita politica italiana dal dopoguerra in poi, oggi ha voglia di parlare d’amore, come raccontato in una recente intervista per l’Huffington Post, parlando del suo ultimo libro Amori comunisti.
Ero stufa di sentir parlare degli errori e degli orrori dei comunisti. Parliamo degli amori, perché una buona parte di loro ha pagato in modo molto caro un impegno e un amore per la politica. […] Oggi non c’è più nessuno con una grande passione per la politica intesa come modo di cambiare il mondo. Non è vissuta come passione. Si sacrifica tutto, anche l’amore. Non c’è più una speranza che all’epoca era pagata cara, con molti dolori, ma era comunque una speranza.
Nata a Roma il 9 agosto 1929, Luciana Castellina ha frequentato il Liceo Tasso di Roma per poi laurearsi in legge alla Sapienza, dove ha conosciuto diverse figure chiave degli scenari politici del Paese. Da lì, nel 1947, la decisione di iscriversi al Partito Comunista Italiano. Appena laureata diventa funzionaria della FGCI, del cui settimanale Nuova Generazione sarà direttrice fino al 1962. Nel frattempo, i colleghi di partito non restavano insensibili al suo fascino, anche se in apparenza non lo si poteva mostrare, come lei stessa ha raccontato in un’intervista a Repubblica.
La responsabilità e il decoro, che il partito, esigeva dovevano convivere con le passioni sentimentali che a volte potevano essere travolgenti. Non era facile tenere sotto controllo una situazione antropologicamente chiara ma politicamente condizionante. In fondo parlare d’ amore è complicato.
Nel 1953 Luciana sposò Alfredo Reichlin, da cui ebbe due figli e da cui poi si separò, cinque anni dopo. Continuarono a volersi bene, “perché l’amore è un grande rapporto umano”. Poi, il legame di quarant’anni con Lucio Magri, osteggiato dal partito, con cui ha vissuto “per un lungo tratto fedeli e poi liberi di avere altre storie, ma sempre stando insieme”. Non marito, non amante, ma compagno, che è qualcosa di più.
L’amante può essere la storia di una sera. Compagno puoi esserlo per la vita. E comunque meglio compagno che marito. Uno dà il senso di scelta che l’altro non offre. E poi: mentre è difficile avere molti mariti, è possibile avere molti compagni. Storicamente non è facile essere monogami.
Forte e da sempre indipendente nelle proprie scelte, nel 2019 Luciana ha accettato di candidarsi per il Parlamento europeo con Syriza, il partito al governo in Grecia, paese che conosce molto bene, dato che nel 1967 fu arrestata proprio ad Atene durante il regime dei Colonnelli.
Mi ha molto commossa questa proposta – ha spiegato lei a Repubblica– per me è la giusta testimonianza di solidarietà con la Grecia e con Alexis Tsipras, il quale in questi anni ha fatto tutto quello che poteva fare, non poteva certo far affogare il suo Paese nel Mediterraneo.
Nonostane la sconfitta elettorale Luciana Castellina ha dimostrato una volta di più di essere una donna pronta a mettersi in gioco, e sempre fedele alle sue idee.
Sfogliate la gallery per scoprire alcuni dei libri di Luciana Castellina.
In Amori comunisti Luciana Castellina narra tre storie d’amore drammatiche e singolari, legate a filo doppio alle vicissitudini del comunismo in tre contesti sociali e politici diversissimi tra loro: Turchia, Creta e Stati Uniti. Amori rocamboleschi, segnati dalla storia e dalle persecuzioni, dolorosi “come lo sono spesso quelli di chi, per via delle vicende politiche in cui è stato coinvolto, ha avuto una vita molto difficile. Un destino comune a molti comunisti”.
Nella Puglia del dopoguerra, terra di passaggio dove si incontrano reduci, transfughi, tedeschi e alleati, in occasione di un comizio di Giuseppe Di Vittorio, politico e sindacalista, avviene un linciaggio. In Guardati dalla mia fame Milena Agus e Luciana Castellina entrano nei fatti, ciascuna con la propria passione e la propria ragione, minuziosamente documentate. Milena Agus penetra nel palazzo delle vittime, e le ricrea con la sua smagliante e amorosa immaginazione, mentre Luciana Castellina ricostruisce la storia di quegli anni, assai poco nota, e le circostanze che fecero di una folla di poveri braccianti e delle loro donne dei feroci assassini: una all’interno, l’altra all’esterno, in due superfici che si toccano senza conoscersi, il palazzo e la piazza, e che quando vengono a contatto, esplodono.
La scoperta del mondo è il diario di Luciana Castellina, che ha tenuto dal giorno in cui, il 25 luglio 1943, a Riccione, la partita di tennis con la sua compagna di scuola Anna Maria Mussolini viene interrotta perché la figlia del Duce deve scappare (suo padre è stato appena arrestato a Roma), a quando si iscrive al PCI. In mezzo, l’evoluzione di una ragazza dei Parioli, con gli occhi aperti sul mondo e sulla storia, titubante nei suoi pensieri e curiosa di capire, i primi viaggi a Praga e nella Parigi del dopoguerra, i primi compagni, il primo gioioso lavoro, insieme a tanti coetanei di tutta Europa, per costruire una ferrovia nella Jugoslavia di Tito, le domande, le ribellioni, le scoperte di uno spirito impaziente di prendere forma.
Sulla linea ferroviaria più lunga del mondo, che da Mosca arriva al Mar del Giappone, un gruppo di scrittori e giornalisti italiani attraversa la Russia asiatica: ecco il punto di partenza di Siberiana. In occasione della Fiera del libro di Mosca, la delegazione viene accompagnata attraverso i profondi cambiamenti della Russia, dal centro alle periferie dell’impero, cinque fusi orari e seimila chilometri da Mosca. La convivenza nei vagoni della Transiberiana, affacciati per centinaia di chilometri sui boschi di betulle, trasforma presto gli ospiti in una brigata allegra che colora il viaggio dei toni di un’inattesa gita scolastica.
In Manuale antiretorico dell’Unione Europea Luciana Castellina ripercorre sessant’anni di storia dell’Unione Europea, e sottolinea la necessità di rilanciare il progetto dell’Unione superando le scelte sbagliate e antidemocratiche con le quali Bruxelles ha risposto alla crisi e ai flussi migratori. Questo libro racconta le tantissime verità occultate: dai primi vagiti dell’europeismo ufficiale alla cosiddetta “legislazione d’emergenza” (espedienti e sotterfugi privi di qualsiasi legittimazione democratica) dei nostri giorni.
Cosa ne pensi?