Una lunga estate crudele

Recensione e trama

Una lunga estate crudele, romanzo di Alessia Gazzola, è un thriller dalle tinte rosa, un’unione strana ma che sorprende, grazie alla sua protagonista, Alice Allevi, giovane specializzanda in medicina legale dalla vita sentimentale burrascosa, divisa tra due uomini agli antipodi.

Alice non è la classica protagonista di un libro di questo genere: non è razionale, metodica o eccentrica, anzi, è una ventisettenne goffa e pasticciona; partecipa in segreto alle indagini del commissario Calligaris, che mostra più fiducia per lei di quanto ne abbia Alice stessa, e così dovrà fare anche questa volta, quando viene ritrovato lo scheletro di un giovane attore teatrale, scomparso anni prima.

È l’inizio di un’indagine che porterà a galla amori e segreti inconfessabili, alla ricerca del misterioso assassino.

Il libro scorre veloce, tra ironia, mistero e a volte un po’ troppo zucchero che comunque non rende la lettura spiacevole: non è il tipico thriller, non ha particolari spargimenti di sangue o particolari orrori, e non è nemmeno cupo o angosciante, per cui gli amanti del genere potranno restarne delusi, ma un romanzo a metà, senza pretese, dove le vicende amorose addolciscono la pillola.

La trama è semplice e subito si entra in sintonia con la protagonista, riuscendo a gustare anche qualche sorpresa: si indaga insieme a lei e si cerca di comprendere che cosa voglia il suo cuore confuso, mentre si ride e si fanno le proprie ipotesi.

Una lunga estate crudele non è un capolavoro, ma resta un libro perfetto per il tempo libero.