La regina dei castelli di carta – Millenium Trilogy

Recensione e trama

Dove avevamo lasciato Lisbeth Salander?

Nel precedente capitolo lei e il padre, Alexander Zalachenko, il disertore russo implicato nei più scandalosi complotti che hanno visto coinvolti i servizi segreti svedesi negli ultimi trent’anni, erano riusciti a ferirsi a vicenda.

Adesso si trovano entrambi ricoverati presso una struttura sanitaria. Lisbeth, colpita alla testa da una pallottola, è tenuta d’occhio costantemente sia dalla polizia, che ancora la ritiene responsabile degli omicidi di Dag Svensson e della fidanzata Mia, nonché del suo tutore Bjurman, che dalla Sezione Speciale di Analisi, il segretissimo reparto della Sapo che, per proteggere Zalachenko, l’aveva fatta rinchiudere in una clinica psichiatrica ad appena 12 anni.

Proprio la Sezione, nel tentativo di far sparire le troppe prove ormai in circolazione che potrebbero comprometterne il lavoro, ordina l’assassinio di  Zalachenko compiuto da un ex agente, mentre il connivente dottor Teleborian prepara un’ennesima falsa perizia psichiatrica su Lisbeth, per premunirsi in vista di un eventuale processo in cui lei potrebbe essere chiamata a testimoniare.

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Nonostante la macchinazione orchestrata dagli agenti segreti, Mikael, grazie anche all’importantissimo supporto della sorella avvocato Annika, che prende in carico la difesa di Lisbeth, e di Dragan Armanskij, dirigente della Milton Security e suo ex capo, riesce a tutelare la ragazza e a continuare la sua lotta per far emergere la sconvolgente verità che si nasconde dietro la sua storia.

L’ultimo e conclusivo capitolo della saga di Stieg Larsson mantiene lo stesso ritmo incalzante e coinvolgente dei precedenti, immergendo il lettore in un mondo denso di personaggi, intrecci, storie diverse, raccontate però tutte con una sapiente maestria e un attento e scrupoloso linguaggio giornalistico. Proprio come gli altri due, anche La regina dei castelli di carta ha avuto la sua versione cinematografica, nel 2009, sotto la regia di Daniel Alfredson.

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