I mangiafemmine
So che voi state aspettando che io dica qualcosa anche sui femminicidi [...].
I mangiafemmine
Nel primo Consiglio dei ministri che convocherò entro la fine della prossima settimana interverremo con un decreto legalizzando il femminicidio e chiudendo una volta per tutte questa piaga infestante che ha assalito il dibattito pubblico.
Ci sono sul tavolo due problemi da risolvere: è in corso una guerra, una guerra fatta e finita [...] Gli uomini in questo Paese sono nemici da abbattere nella credibilità, nella loro sessualità che le donne vorrebbero castrare, nel loro ruolo all'interno della società, nella loro credibilità che viene messa in discussione intaccando posizioni di responsabilità che non dovrebbero essere sporcate dalla frenesia di qualche matta [...]
I mangiafemmine
Il secondo problema è che per ripristinare lo status quo è necessario punirle per educarle. In ogni guerra ci sono vittime collaterali. In questa nostra guerra nessuna donna verrà uccisa in quanto donna, come raccontano le femministe, ma un uomo che legittimamente si difende da un'aggressione ininterrotta sarà considerato innocente. La difesa è sempre legittima, anche quando contrattacca
I mangiafemmine
Il nostro voto
Recensione e trama
Giulio Cavalli immagina un mondo in cui il femminicidio è legalizzato.
O meglio, quella trasfigurata dalla fantasia dello scrittore è, a ogni evidenza, un’Italia guidata da una classe politica populista e misogina che, per mettere a tacere le istanze femministe e perpetuare il sistema patriarcale, approva il Decreto Legge n. 55/4231: Misure straordinarie per la regolamentazione temporanea dell’attività venatoria speciale/ straordinaria del femminicidio.
I mangiafemmine
Cavalli, che con Carnaio aveva già tracciato l’incubo di un’umanità deragliata da qualsiasi legge morale in nome del profitto, dà qui vita a una distopia capace di delineare i contorni della nostra realtà, che molto condivide con la fantasia perversa. Realtà, la nostra, dove le donne pagano l’affronto di aver voluto l’indipendenza e l’autonomia, e le vittime se la sono sempre andata a cercare.
Più che una distopia, Cavalli mette nero su bianco l’inconfessabile desiderio punitivo di un nutrito gruppo di uomini, spaventati dal non si può più dire niente (e neppure molestare più le donne come un tempo), e di donne propositive ed entusiaste ancelle del patriarcato, che auspicano il ripristino di uno status quo in cui il maschio faccia il maschio e la femmina stia al suo posto. Peccato che per molti questo posto sia ancora e sempre vicino al caminetto, e nei luoghi di potere solo se ciò serve a sancire il privilegio maschile e rafforzare la retorica della brava donna, moglie e madre devota.
Come ha detto Chiara Valerio introducendo l’ultima fatica dell’autore, tra gli altri di Santamamma, Disperazione e Nuovissimo Testamento (editi da Fandango Libri):
Leggere fornisce le parole e più parole si hanno, meno man si alzano.
E questa ci sembra infine la ragione più valida per mettere nella nostra libreria I Mangiafemmine di Giulio Cavalli.
Dettagli
Informazioni sull'autore
Giulio Cavalli (Milano, 1977), scrittore e autore teatrale, dal 2007 vive sotto scorta per il suo impegno nella lotta contro le mafie. Collabora co...
- Giulio Cavalli
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