Dal pianto al sorriso
Il testo originario viene qui riprodotto fedelmente, come prezioso documento storico, accompagnato da un'introduzione dell'autrice e da un dialogo immaginario tra la Lia di oggi e la Lia ragazzina di tanti anni fa.
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Consigliato a
Ai ragazzi di oggi, ma anche a quelli di ieri, perché ricordare è sempre importante.
Il nostro voto
Recensione e trama
Aveva solo 12 o 13 anni, Lia Levi, quando ha scritto il suo primo libro. Più di settant’anni dopo, quando pensava di averlo perso per sempre, o forse di averlo solo immaginato, la scrittrice vincitrice del Premio Strega lo ritrova, sepolto sotto decine di fogli nella sua scrivania, venticinque pagine di carta ingiallite nascoste nel risvolto del diario della madre.
Lì, in quell’opera prima, Levi racconta del periodo di occupazione nazifascista, delle leggi razziali, attraverso gli occhi di Marcella, bambina della sua età figlia di una famiglia ebrea che non è quella di Lia, ma certo le somiglia molto.
La Lia Levi appena adolescente immagina i tratti e i caratteri di ogni componente di quella famiglia: ci sono una mamma e un papà, c’è Marcella, giudiziosa e seria, e il fratello minore Bobi, che è tutto il contrario; il libro ha persino un titolo, Dal pianto al sorriso.
Dal pianto al sorriso
Ritrovato per caso, inaspettato, oggi il libro viene finalmente pubblicato, il 9 novembre, giorno del novantesimo compleanno di Lia.
Questo ritrovamento è stata un’emozione doppia e anche di più – sono le sue parole – Non lo cercavo questo libro, pensavo di non averlo più. Mi ricordavo solo l’episodio di quando ero ragazzina, per fare un regalo ai miei genitori avevo scritto un libretto con tutti i capitoli. Loro mi avevano ringraziato, ma non si erano soffermati sul contenuto. I genitori di una volta non erano espansivi e pensavo lo avessero buttato, non con disprezzo, ma lasciato perdere, come succede. L’ho trovato il 25 aprile perché cercavo dei fogli per partecipare a una tavola rotonda sulla Liberazione. Era nel risvolto di copertina del diario di mia madre sul periodo in cui eravamo nascosti. Ho fatto un salto: tutto scritto a mano con una bella calligrafia e la cosa strana è che ho messo la data, finito di scrivere il 26 -12-’44 e di copiare il 16-2-’45.
Dettagli
Informazioni sull'autore
Sceneggiatrice e giornalista, Lia Levi è autrice sia di romanzi per adulti che per ragazzi; è nata a Pisa da una famiglia piemontese di origine e...
- Lia Levi
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