Cocktail d'autore

Recensione e trama

Petunia Ollister è certamente uno dei personaggi più curiosi e interessanti che il panorama dei social abbia portato alla luce.

Lei, instagrammer editoriale, ha ideato un formato di successo nato, pensato e sviluppato proprio sui social , i #bookbreakfast, in cui immortala libri “apparecchiati” sulle tavole pronte per la colazione.

E proprio Colazioni d’autore, Petunia Ollister si chiamava il suo primo libro, uscito nel 2017; adesso Petunia si prepara a tornare in libreria con Cocktail d’autore, edito da Slow Food Editore e in uscita il 16 ottobre (è però già disponibile sul sito ufficiale della casa editrice), con il suo gusto garbato che mescola la passione per i libri ai piaceri del palato, senza tralasciare la consueta abbondante spruzzata di talento visuale.

Come le colazioni del libro precedente, anche qui i cocktail sono il pretesto per snocciolare un repertorio di scrittori e scrittrici, di personaggi e immaginari che hanno fatto la storia, attraverso un viaggio in 70 tappe: a ogni copertina, elaborata da Davide Gallizzio, corrisponde la ricetta di un drink, citato nelle pagine del libro che lo accompagna, ispirato dalle sue atmosfere o dalla biografia del suo autore. Di ogni cocktail viene poi riportata la ricetta e la preparazione curata da veri professionisti della mixologia.

Ecco che allora dal Martini con “tre parti di Gordon’s, una di vodka e mezza di Kina Lillet” di James Bond si passa allo Scotch Mist della fatale Vivian Sternwood di Raymond Chandler, senza dimenticare, ovviamente, le bevute mondane di Holly Golightly in Colazione da Tiffany.