Durante un’intervista di qualche anno fa a Stefania Mogherini, Corrado Augias le chiese se preferisse essere chiamata ministro o ministra. Lei rispose seccamente dicendo di preferire il maschile, spiazzando molte donne e colleghe che da anni si battono anche per una parità anche lessicale, non così scontata. Persino l’Accademia della Crusca si è espressa sul tema, ribadendo “l’opportunità di usare il genere grammaticale femminile per indicare ruoli istituzionali (la ministra, la presidente, l’assessora, la senatrice, la deputata ecc.) e professioni alle quali l’accesso è normale per le donne solo da qualche decennio (chirurga, avvocata o avvocatessa, architetta, magistrata ecc.) così come del resto è avvenuto per mestieri e professioni tradizionali (infermiera, maestra, operaia, attrice ecc.)“.

Proprio Corrado Augias è stato uno dei primi giornalisti a utilizzare il termine ministra. In una recente puntata della sua trasmissione quotidiana Quante storie, dedicata al femminismo e alla violenza sulle donne, il giornalista e scrittore ha però spiegato alla regista Paola Columba e al magistrato Fabio Roia di essere stato inizialmente restio all’uso del femminile.

Le dico la verità, ho faticato ad accettare ministro e ministra, ma non per ragioni di genere, ma perché la mia idea è che quel titolo è neutro e che si riferisce all’incarico e non alla persona che lo ricopre.

Una questione squisitamente filologica, quindi, che non sorprende: da anni Augias riesce a raccontare egregiamente il mondo femminile, attraverso i suoi libri e nelle sue trasmissioni televisive, dove ha affrontato frequentemente e con grande intelligenza il tema dell’uguaglianza di genere.

Sfogliate la gallery per leggere le parole di Corrado Augias sulle donne…

Le donne raccontate da Corrado Augias, che ci insegna a usare il femminile
Fonte: Wikimedia
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