Barbara Alberti è una donna favolosa. Magari le giovani generazioni l’hanno conosciuta solo nell’ultimo periodo per la sua partecipazione al Grande Fratello Vip. Perché chi lo dice che una seria e acuta scrittrice e intellettuale non possa essere anche pop?
Nel reality, Alberti ci ha mostrato come si possa prendere un prodotto televisivo e immergersi al suo interno restando se stesse e proponendo al pubblico qualcosa di completamente nuovo attraverso un modello di donna da seguire, da stimare, anagraficamente lontana dal segmento di pubblico che è in target al Gf.
Barbara Alberti fa parte di una generazione e di un genere un po’ trascurato in tv: le donne dai 60 anni in su sono in gran parte invisibili, anche se con alle spalle una carriera fantastica e molte cose da insegnare. Si tratta spesso di un cliché, perché alle donne del mondo della cultura e dello spettacolo non è concesso invecchiare. E se qualcuna di esse ricorre alla chirurgia plastica diventa a volte oggetto di biasimo da parte del pubblico. La scrittrice però è favorevole alla chirurgia.
Non sono mica una talebana – ha detto a un’intervista a Verissimo riferendosi alla chirurgia plastica – io stessa mi sono tolta un complesso, perché un complesso è occupazione abusiva del suolo mentale ed è giusto liberarsene. Solo, non trovo giusto l’esistenza di un ricatto, in nome del quale sembra che alle donne non sia concesso invecchiare. […] Io, fosse per me, vorrei essere liscia come una padella, vorrei avere sedici anni. Non è che sia contenta di essere vecchia, ma queste soluzioni sono temporanee: passano due anni e fai schifo più di prima.
Naturalmente Barbara Alberti è molto più poliedrica di quanto possa apparire in una sola intervista. È stata un’attivista politica, ha lavorato nel cinema, anche se probabilmente il fatto per cui è più conosciuta è la sua rubrica su Amica, in cui rispondeva alle lettere delle lettrici. E naturalmente i suoi libri, in cui propone un’immagine rivoluzionaria della donna.
Tra i suoi titoli più noti ci sono Il Vangelo secondo Maria, Amore è il mese più crudele, Gelosa di Majakovskij, La donna è un animale stravagante davvero – 80 ritratti ingiusti e capricciosi, Povera bambina, Non mi vendere, mamma! e Riprendetevi la faccia. Una selezione di queste letture potete trovarla su Amazon, nel caso vi andasse di approfondire questa scrittrice raffinata, fuori le righe, diretta e straordinaria. Sfogliate invece la gallery per conoscerla meglio.
Gelosa di Majakovskij di Barbara Alberti
Amore è il mese più crudele di Barbara Alberti
Vangelo secondo Maria di Barbara Alberti
Riprendetevi la faccia di Barbara Alberti
Non mi vendere, mamma! di Barbara Alberti
La donna è un animale stravagante davvero di Barbara Alberti
Povera bambina di Barbara Alberti
Al Grande Fratello Vip 4
Barbara Alberti ha partecipato nel 2020 alla quarta edizione del Grande Fratello Vip, decidendo di ritirarsi per motivi personali al 34esimo giorno di permanenza nella casa di Cinecittà. Il gioco non si è rivelato quello che la scrittrice si aspettava.
Credevo – ha spiegato sempre a Verissimo – che la nomination non sarebbe mai stata un problema. C’è stata gente talmente ignobile nello show che credevo sarebbe stato un piacere sparare nel mucchio. Invece, quest’anno, hanno messo in piedi un cast incantevole. È un meccanismo perverso: prima si diventa amici, ci si racconta le storie. Poi, sul finire della settimana, ci si deve sparare addosso.
Marito e figli
È stata sposata con il cineasta Amedeo Pagani: la coppia ha avuto due figli, Malcom Pagani e Gloria Samuela Pagani.
Si dice che le donne si innamorino dei mascalzoni, ma è una leggenda – ha raccontato a Verissimo riferendosi all’ex marito – Il mascalzone fa tre cose: tradisce, mente, tradisce. Nella cultura, il buono pare scemo, ma il buono è geniale. Il buono, per essere buono, deve essere molto forte: si inventa la vita ogni giorno. La coppia era finita, ci siamo separati. Oggi, però, viviamo ancora insieme. Non abbiamo quella complicità appiccicaticcia che c’è tra gli ex, costretti a dirsi tutto, manteniamo le distanze.
Le rubriche sui giornali
Nel 1983, Alberti ha tenuto su Penthouse una rubrica dal titolo Luci Rosse. Lo stesso anno a iniziato a tenere Parliamo d’amore su Amica, che ha proseguito fino al 1998. Dal 2009 ha invece una rubrica su Il Fatto Quotidiano e da qualche anno anche su Gioia. Inoltre scrive articoli anche per Confidenze e D di Repubblica. È nota per le sue risposte molto dirette e impietose verso chi le scrive.
[Le donne] vogliono che le ascolti – ha detto in un’intervista a Claudio Sabelli Fioretti – che legga le loro lettere. Vogliono stare con me cinque minuti, vogliono che porti un po’ del loro peso. […] Sanno che non c’è da fidarsi di me. Che rispondo in maniera arbitraria. Una volta una donna mi ha scritto parlando male del marito. Io in quel momento odiavo gli uomini. Le ho risposto: «Uccidilo!»
Politica
Mentre nel 2018 ha dichiarato il suo endorsement per Potere al Popolo, in passato è stata iscritta al Partito Radicale. Oggi è molto critica verso gli ex compagni di partito, come ha rimarcato nell’intervista a Sabelli Fioretti, che risale però al 2000, anche se ha confessato di aver voluto bene a Emma Bonino.
Ha giustificato quei bombardamenti pazzeschi sull’ex Jugoslavia. «Questa è la prima guerra umanitaria», ha detto. E le veniva un orgasmo. Una guerra umanitaria, capito? Le donne non stanno facendo una bella figura, non c’è stata una voce femminile che si ribellasse ai bombardamenti. Niente, zitte. […] Ma quali progressi femminili? Che cosa hanno festeggiato l’otto marzo? […] Adesso che non siamo più schiave, siamo come gli uomini, purtroppo. […] La grande esplosione è stata l’arte e l’umorismo. È nata una generazione di comiche impensabile. Una Giovanna d’Arco come Sabina Guzzanti! E l’arte? Oggi la letteratura è femminile.
La parentesi lesbica
A Sabelli Fioretti, Barbara Alberti ha rivelato di aver avuto una parentesi lesbica durata due anni.
Io in gioventù ho avuto una parentesi lesbica – ha dichiarato – che mi ha dato tanta grazia verso le donne. […] Sessualmente le donne sono interessantissime. Ma come fidanzate sono insopportabili. Avendo avuto alcune donne come amanti ho capito che strazio siamo per voi. […] Mi annoiavo perché creavano i ruoli. Da allora vado con gli uomini, mi piacciono di più. Il momento migliore della mia vita l’ho avuto quando sono riuscita a liberarmi di ogni identità.
Il rimpianto
C’è un rimpianto nella storia di Barbara Alberti, non essere riuscita a stare vicina al collega e amico Dario Bellezza mentre stava per morire.
La cosa peggiore è non rimanere vicina a chi ami nel momento della morte – ha detto ancora a Sabelli Fioretti – È successo con Dario Bellezza, questo gattaccio di strada, uomo meraviglioso. Lui mi chiamava. Noi non ci eravamo mai frequentati molto ma quello era il momento della nostra amicizia. Lui mi chiamava ed io non ho risposto. […] La verità? Ero cotta di un uomo e non volevo essere distratta. E poi avevo il terrore di lui, della sua morte. Vigliaccheria. Una bella delusione rispetto a me stessa.
I libri
Ha scritto 31 libri, tra romanzi e biografie, tutti con editori prestigiosi, mentre suoi racconti sono apparsi in numerose raccolte.
I film
Accanto alla scrittura letteraria, Alberti si occupa di cinema. Tra i film da lei sceneggiati, si annoverano Più forte ragazzi! e Io sto con gli ippopotami (entrambi con Bud Spencer e Terence Hill), Melissa P. di Luca Guadagnino e Monella di Tinto Brass. Alberti compare anche in alcuni film, l’ultimo dei quali è La Dea Fortuna di Ferzan Ozpetek.
Personaggio televisivo
Alberti è un habitué dei salotti televisivi ed è stata anche opinionista de La fattoria e La talpa, giurata ne La pupa e il secchione, concorrente di Celebrity MasterChef.
Le origini
Classe 1943, vive a Roma. Nella Capitale, si è laureata in Filosofia a La Sapienza.
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