E se un libro non fosse solo un mezzo per riflettere, sognare o intrattenersi e fosse anche un modo per essere più empatici verso gli altri?

È quanto sostengono Raymond Mar, uno psicologo alla York University in Canada, e Keith Oatley, professore di psicologia cognitiva all’Università di Toronto, che hanno dimostrato in alcuni studi che chi legge narrativa è più capace di comprendere gli altri e di guardare il mondo con i loro occhi.

Affinché la lettura abbia questo effetto deve essere profonda e concentrata, non superficiale come quella che si può fare sul web: solo una lettura profonda infatti permette di farsi coinvolgere e di sperimentare una complessità sensoriale, emotiva e morale che aiuta lo sviluppo intellettuale ed emotivo.

Infatti la lettura profonda è in grado di stimolare le aree del cervello che gestiscono il linguaggio, l’allusione e la metafora.

Inoltre avere a che fare con i problemi dei personaggi, con i loro dilemmi e pensieri, porta il cervello a scrutare in essi, aumentando l’empatia nella realtà.

Purtroppo la lettura su Internet non ha gli stessi effetti: da un lato non permette di fare la stessa esperienza e dall’altro non aiuta a sviluppare le stesse capacità, due elementi che la rendono meno coinvolgente, anche per i nativi digitali.

Infatti un recente studio inglese ha dimostrato che tra i nativi digitali chi legge solo sullo schermo ha meno probabilità di dire che la lettura è un’attività che amano fare e di dire di avere un libro preferito.

Beh, sono tutti buoni motivi per prendere tra le mani un vecchio e polveroso tomo di carta!

E dopo averlo scelto, non ci resta che tenere il segno con uno di questi meravigliosi segnalibri:

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