Viva la Vida!

Recensione e trama

La pittrice messicana Frida Kahlo è una delle figure femminili più affascinanti in cui ci si può imbattere: una vita travagliata e appassionata, testimoniata dai suoi quadri fortemente espressivi, vissuta con forza e intensità.

Questa donna è al centro di Viva la vida!, libro scritto da Pino Cacucci, un monologo che ne mette in scena l’esistenza.

Ormai vicino alla morte, Frida parla della sua vita, del dolore di essere reclusa, dell’amore difficile con Diego Rivera, della fragilità, dell’arte e soprattutto del suo attaccamento alla vita.

Parole che ci incollano alla pagina, che colpiscono, come colpisce la forza di questa donna, che, nonostante il fisico martoriato tenuto insieme da busti e avvezzo alla morfina, con la sua forza di volontà sembra riuscire a tenere lontana la morte per tanto tempo, e il suo rapporto con Diego, così fuori dal comune, così assoluto.

Frida è una donna di assoluti, che ama la sincerità e la verità, anche quando è spietata.

Un libro che emoziona e che nelle sue poche pagine offre non un ritratto completo dell’artista e della donna Frida, ma traccia qualche pennellata di intensità inaudita, che ci fa intuire parzialmente la complessità di questa figura.

La lettura fa venire voglia di approfondire la biografia della pittrice e lascia un messaggio chiaro: la vita va vissuta, nel bene e nel male, esattamente come ha fatto Frida che su uno dei propri dipinti, realizzato otto giorni prima di morire, scrisse “Viva la Vida”.