Una donna
Non ascolterò più la sua voce. Era lei, le sue parole, le sue mani, i suoi gesti, la sua maniera di ridere e camminare, a unire la donna che sono alla bambina che sono stata. Ho perso l’ultimo legame con il mondo da cui provengo.
Una donna
Consigliato a
chiunque abbia subito la perdita di una persona cara. Perché i ricordi sono tutto ciò che ci rimane.
Il nostro voto
Recensione e trama
Novantanove pagine in cui è racchiusa l’esistenza di una donna, la sua essenza.
È quello che riesce a fare Annie Ernaux con questo libro in cui attraverso i suoi ricordi ci restituisce il ritratto di una donna dall’”appetito mai sazio”.
Una donna generosa che “temendo di non essere amata per se stessa, sperava di esserlo per ciò che dava”.
Sono passati solo pochi giorni dalla sua morte quando l’autrice inizia a scrivere il meraviglioso ritratto di questa donna.
Nonostante quell’articolo indeterminativo messo nel titolo non si tratta di “una donna” qualsiasi bensì di sua madre.
Una madre che passava con estrema rapidità dagli schiaffi a gesti di estrema leggerezza. Una donna sopra le righe di cui spesso si vergognava ma anche una donna estremamente generosa che desiderava darle tutto ciò che lei non aveva avuto e che vedeva nei libri, che apriva solo dopo essersi lavata le mani, un modo per elevarsi.
Il loro è un rapporto che ha attraversato, come sempre accade, i conflitti del periodo adolescenziale ma che con il tempo, il matrimonio e la nascita dei nipoti si è trasformato in nuova forma di complicità.
Un rapporto raccontato attraverso ricordi lucidi e intensi ma che non possono non fondersi con quelli terribili degli ultimi anni quando alla madre viene diagnosticato l’Alzheimer.
“Eppure so che non posso vivere senza unire attraverso la scrittura la donna demente che è diventata con quella forte e luminosa che era stata.”
Ed è da questo punto in poi che i ricordi fanno male davvero. Perché raccontano di una donna a cui sono rimasti come unici sentimenti la rabbia e il sospetto, di un’anziana a cui non rimane che succhiare una caramella per passare il tempo, di una madre che non chiama più la propria figlia la sua “bambolina” ma “signora” perché non è più in grado di riconoscere né lei né i suoi nipoti.
Purtroppo arriva il giorno in cui delle persone che abbiamo più amato non ci rimangono altro che i ricordi e in quel momento diventa chiaro quanto sia importante custodirne gelosamente il maggior numero possibile.
Dettagli
Informazioni sull'autore
Autrice del romanzo Gli anni (Les années, 2008), vincitore dei premi Marguerite Duras, François Mauriac, del Prix de la langue française e del P...
- Chi ha paura di Virginia Woolf?
- Annie Ernaux
Cosa ne pensi?