Tropico del Cancro
Non ho soldi, né risorse, né speranza. Sono l’uomo più felice del mondo.
dal libro
Consigliato a
Chi vuole confrontarsi con un classico del ‘900.
Il nostro voto
Recensione e trama
Tropico del Cancro di Henry Miller è un libro che, quando è stato per la prima volta pubblicato nel 1934, ha creato scandalo e polemiche: si tratta di un’autobiografia che racconta la vita, fatta di eccessi sessuali e alcolici, che l’autore sperimenta a Parigi.
Sulla falsariga dello stile bohémien dell’Ottocento, Miller ci racconta di amici, di strade poco conosciute, di bevute, di litigi, di risse, di donne e anche di una diversa concezione di letteratura, dove ogni evento della vita dell’uomo comune diventa epica, e più è scabroso meglio è: l’autore parla di visite ai bordelli, da solo o in compagnia, di giornate passate nei bar o a vagabondare per la città parigina.
Un libro che parla del desiderio di libertà, o meglio di fuga, ma anche delle ansie tipiche di quegli anni, appena prima dello scoppio della seconda guerra mondiale, e, in fondo, del bisogno di rapporti umani, in un mondo dove l’uomo pare sempre più sperduto; ma un libro che è anche delirio, espressione di nichilismo e al tempo stesso di passioni, di materialismo.
Un libro che racconta di un uomo perduto, senza centro e punti di riferimento, e quindi in balia di se stesso, dei suoi istinti e anche degli altri; ma, in un mondo del genere, si può cambiare vita?
Lo stile dello scrittore è fluido e il libro scorre, tra pensieri e descrizioni, in una città tempio della mondanità, della poesia e dell’arte, incubo e sogno nello stesso momento, come solo Parigi sa essere.
Dettagli
Informazioni sull'autore
Biografia non disponibile
- Henry Miller
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