Tehran girl

Recensione e trama

Elham è un’avvenente segretaria di un uomo d’affari della Repubblica Islamica, abituata a essere compiacente e carina, ma anche a essere considerata solo per il suo aspetto e abituata a ricevere solo ordini, anche da se stessa.

La svolta nella sua vita arriva quando il suo capo le rivela che il padre di cui ha perso le tracce da venticinque anni in realtà è vivo e abita in Svezia; in quel momento la maschera di bambolina di Elham crolla, e lascia spazio ai ricordi della bambina cresciuta in mezzo ai comunisti durante gli anni della Rivoluzione.

Assieme a quelli, però, riaffiorano anche i dubbi: è stata proprio lei a far scoprire i suoi famigliari, con le foto che i pasdaran avevano trovato nel suo quaderno? Oppure lei non è stata che il mezzo di cui qualcuno si è servito per far saltare la copertura dei suoi genitori?

Cercando una risposta, Elham corre per le strade di Teheran occupandosi del lavoro, dei corteggiatori, della madre oppiomane, del fratello pigo e degli ex fidanzati che ancora vivono a casa sua.

Tehran girl è il quinto romanzo di Mahsa Mohebali, già vincitrice, nel 2009, del Premio Golshiri per il romanzo Non ti preoccupare.

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Tehran girl

Elham è l’avvenente segretaria di un uomo d’affari della Repubblica Islamica. Abituata a essere compiacente, carina e considerata solo per il suo aspetto fisico. Ma quando il capo le rivela che suo padre, scomparso da venticinque anni, è vivo e abita in Svezia, la maschera da bambola crolla e riaffiora la bambina cresciuta in un covo di comunisti durante gli anni della rivoluzione. Una domanda le affiora nella testa. È stata lei a denunciare la sua famiglia con le foto che i pasdaran avevano trovato nel suo quaderno?

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