Sulla strada
« Dobbiamo andare e non fermarci finché non siamo arrivati» «Dove andiamo?» «Non lo so, ma dobbiamo andare». Diventato il manifesto della Beat Generation, la voce dei giovani ribelli ...
Consigliato a
Le amanti dei ruggenti anni della Beat Generation, e a chi trova nel viaggio un modo per riscoprire sé stesse, compiendo un percorso anche interno rispetto alla propria vita e ai propri desideri.
Il nostro voto
Recensione e trama
« Dobbiamo andare e non fermarci finché non siamo arrivati»
«Dove andiamo?»
«Non lo so, ma dobbiamo andare».
Diventato il manifesto della Beat Generation, la voce dei giovani ribelli desiderosi di scoprire il mondo e di provare le esperienze anche più strane e proibite, “Sulla strada” può essere considerato senza alcun dubbio prima di tutto un racconto autobiografico: infatti il protagonista, Sal Paradise, altri non è se non l’alter ego di Kerouac stesso, il quale ripercorre il lungo viaggio attraverso gli Stati Uniti compiuto con il grande amico Neal Cassady.
Il romanzo, ambientato negli anni Quaranta, è diviso in cinque parti composte da episodi, nella quale il narratore, ossia lo stesso Sal, descrive i viaggi compiuti, in parte in auto e in parte grazie all’autostop, assieme all’amico Dean Moriarty (pseudonimo di Neal Cassady), conosciuto a New York.
Sal e Dean sono decisamente agli antipodi: il primo è uno studente dell’Est con aspirazioni letterarie, mentre il secondo, appena uscito dal riformatorio, è la figura di anti borghese per eccellenza: poco incline al lavoro, all’assumersi delle responsabilità, desideroso di vivere una vita intensa all’insegna della scoperta. Dean vuole infatti conoscere l’immenso continente americano, il brivido del sesso, ma anche dell’alcol e delle droghe.
Il loro viaggio parte proprio dalla Grande Mela nel 1947, e li condurrà, nello svilupparsi del romanzo, a Chicago, San Francisco, Denver, fino al Messico, dove Sal capirà molte cose di sé e acquisirà finalmente una nuova prospettiva sulla propria vita, paragonandola a quella vissuta fino ad allora con Dean.
Se nella prima parte del libro, infatti, Sal prova una latente (ma non troppo) soggezione nei confronti dell’amico, ammirando la sua sicurezza in sé, lo stile bohemien e il suo modo di intendere la vita, più tardi sentirà gradualmente il peso di quel modo di vivere, nomade e irrimediabilmente dedicato alla ricerca esclusiva del proibito, tanto da diventare in un certo senso autolesionista. Ogni viaggio inizierà a rappresentare per Sal un passo verso l’allontanamento definitivo da quella vita stabile che lui desidera, fatta di una professione, una famiglia e, soprattutto, una casa fissa.
Ecco che allora il vero viaggio sarà quello che Sal compirà all’interno di sé stesso, per domandarsi cosa veramente vuole dalla sua vita e cosa può chiedere a sé stesso.
Kerouac scrisse il libro in sole tre settimane, all’età di 29 anni, nel 1951; la cosa più curiosa è che “Sulla strada” fu scritto su un rotolo di carta per telescrivente, aggiudicato nel 2001 in asta ad una cifra record, superiore ai due milioni di dollari.
I viaggi raccontati nel libro rispecchiano i sette anni passati veramente da Kerouac viaggiando, in compagnia di altri amici. Oltre a lui e a Neal Cassady, sono molti altri i personaggi citati sotto pseudonimo nel libro, come Allen Ginsberg (Carlo Marx) o William Burroughs (Old Bull Lee), altri importanti esponenti della Beat Generation.
“Sulla strada” è stato inserito dal critico Richard Lacayo fra i migliori 100 romanzi del secolo scorso, e ha venduto più di tre milioni di copie dall’anno di pubblicazione, il 1957.
Kerouac è quasi unanimemente considerato il padre della Beat Generation, e proprio lui ha coniato il termine “beat”, intendendo con esso il raggiungimento di una sorta di “beatitudine” personale, evidente anche dai suoi scritti, dove sono sempre presenti e molto forti le idee di liberazione, di scoperta e approfondimento della propria coscienza e di valorizzazione della propria personalità. “Sulla strada”, così come il successivo “I Sotterranei”, possono essere considerati romanzi precursori di quello che saranno lo stile di vita e l’ideologia pacifista, anti militarista e anticonformista degli hippie negli anni Sessanta e Settanta.
Lo scrittore morì a soli 47 anni, nel 1969, vittima dell’abuso di alcol, cui non aveva mai saputo rinunciare.
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Informazioni sull'autore
Biografia non disponibile
- Jack Kerouac
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