Storie di ordinaria follia
La gente è il più grande spettacolo del mondo. E non si paga il biglietto.
dal libro
Consigliato a
Chi cerca una lettura provocatorio capace però di far riflettere.
Il nostro voto
Recensione e trama
I racconti che compongono Storie di ordinaria follia di Charles Bukowski sono il resoconto, animato da eventi e personaggi di fantasia, della vita dell’autore, un cinquantenne senza un posto fisso, un uomo inquieto, eccessivo, cinico e beffardo, che ama le donne, l’alcol, le scommesse. Sono racconti diretti, volgari, privi di pudore e, sostanzialmente, animati da una disperazione, da un mal di vivere che è un logorio per l’anima, che si consuma avvinghiata al corpo di una donna o sul fondo dell’ennesimo bicchiere vuoto.
E all’autore, apparentemente, di questa disperazione non importa: è brutto, sboccato, litigioso, viene licenziato da qualsiasi lavoro per il quale viene raramente assunto, la fama per lui non conta; un uomo che fa della provocazione la sua arma per affrontare gli altri e che usa questa provocazione per riempire i vuoti della sua vita. Perché la sua vita è, in fondo, vuota, e lui lo sa: tra un bordello e l’altro, tra un bar e l’altro, Bukowski vaga, senza sogni, si trascina, per inerzia.
Intorno a lui, vite sciupate dal vizio, ma ancora di più dall’incapacità di fare parte di una realtà giudicata falsa e ipocrita, si affollano, e l’autore dà loro voce, e racconta di vite sprecate, dando loro la voce che meritano. Con uno stile interessante e fuori dalle righe, i reietti parlano, e lo fanno in modo chiaro e grave.
E non si può che provare amarezza a leggere questa raccolta di racconti, perché l’uomo può essere di più, di più di una prostituta, di più di un ubriacone, di più di una donna che non accetta se stessa, di più di un magnaccia, di più dello stesso Bukowski. Più si va verso il basso della società, più ci si avvicina ai lati oscuri di ognuno, è lì che serve una mano tesa, una ragione per cambiare, un motivo per vivere, cose che sono terribilmente assenti in questi racconti. E così, nell’abisso dell’ordinaria follia ci si perde, si soffre, si muore.
Dettagli
Informazioni sull'autore
Biografia non disponibile
- Charles Bukowski
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