Stai zitta e altre nove frasi che non vogliamo sentire più
Questo libro è uno strumento che evidenzia il legame mortificante che esiste tra le ingiustizie che viviamo e le parole che sentiamo. Ha un'ambizione: che tra dieci anni una ragazza o un ragazzo, trovandolo su una bancarella, possa pensare sorridendo che per fortuna queste frasi non le dice più nessuno.
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Consigliato a
Chi capisce che il primo modo per cambiare le cose, nella parità di genere, è cambiare il linguaggio.
Il nostro voto
Recensione e trama
Michela Murgia da anni parla di femminismo e di diritti delle donne, e lo fa con una penna arguta e una straordinaria capacità analitica e di riflessione; lo fa anche Stai zitta e altre nove frasi che non vogliamo sentire più, edito da Einaudi e in uscita il 2 marzo, in cui compie un percorso estremamente razionale, e per certi versi desolante, attraverso il linguaggio, e le parole che, ancora oggi, feriscono le donne.
Stai zitta e altre nove frasi che non vogliamo sentire più
Perché si muore anche di linguaggio, ed è una morte civile, sociale, quella che fa sparire le donne dai luoghi pubblici, dalle professioni, dai dibattiti; proprio lei ne parla, lei che, dopo la (giusta) polemica di Valeria Parrella alla finale dello Strega 2020 parlò di “minchiarimento“, giocando sul termine inglese mansplaining.
Il pregiudizio toglie la possibilità alle donne di essere loro stesse, e le costringe a essere continuamente subordinate a logiche paternaliste o maschiliste sostenute da un impianto anche verbale, oltre che culturale; e questo accade ogni volta che qualcuno giudica “stupido” chiamare una donna “avvocata, architetta, ministra”, giustificandosi con il fatto che, altrimenti, dovremmo dire anche “farmacisto”, trascurando l’evidente differenza che sussiste tra gli esempi, e che rende assurdo il paragone. Ma accade anche quando, presentandovi (e questo vale anche per i media) antepongono il fatto che siate madri alla carriera che avete. Accade soprattutto quando cercano di mettervi a tacere, dicendo che dovete calmarvi, che se avete il ciclo dovete stare a casa, che dovete sorridere, che dovete stare zitte.
Dettagli
Informazioni sull'autore
Con Accabadora ha vinto la sezione narrativa del Premio Dessì nel 2009, il SuperMondello nell’ambito del Premio Mondello e il Premio Campiel...
- Michela Murgia
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