Seni e uova

Recensione e trama

I viaggi intimi di tre donne nel Giappone che le vede costrette a destreggiarsi fra costumi oppressivi e incertezze sulla strada da intraprendere per scegliere liberamente il proprio futuro e realizzare il proprio benessere interiore.

Così l’autrice giapponese Mieko Kawakami racconta la storia delle tre protagoniste, unite da un legame familiare, la protagonista trentenne Natsu, sua sorella maggiore Makiko, e la figlia di Makiko, Midoriko, in una saga uscita nel 2008 ma che nel 2020 è stata pubblicata da Europa Editions, Seni e uova.

Seni e uova

Un viaggio nella femminilità contemporanea giapponese che Mieko Kawakami scrive, secondo la recensione del New York Times, "con una tonificante mancanza di sentimentalismo"

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Nel libro primo è Makiko a partire alla volta di Tokyo, alla ricerca di una clinica in cui possa mettere delle protesi al seno a prezzi accessibili, accompagnata da Midoriko, un’adolescente ribelle, che non parla con la madre da sei mesi, incapace di accettare i cambiamenti del suo corpo e che non approva la volontà di quest’ultima di mettere le protesi.

Proprio il suo silenzio sarà fondamentale per permettere alle due di affrontare paure e frustrazioni; nel secondo libro invece, ambientato dieci anni più tardi, è Natsu, diventata ormai una scrittrice affermata, a ritornare nella sua Osaka, ossessionata dall’idea di invecchiare da sola e intenzionata a iniziare il percorso per diventare madre, in una clinica specializzata, scontrandosi con i pregiudizi della società giapponese e i problemi legali e fisici legati alla fecondazione assistita.

Definita dall’autore Haruki Murakami come la più importante scrittrice giapponese, Mieko Kawakami ha uno stile inconfondibile in cui spesso si ritrova l’Osaka-ben, un tipico dialetto giapponese parlato ad Osaka e nelle città limitrofe, ma anche un linguaggio poetico e sperimentale.