Se questo è un uomo
Meditate che questo è stato.
Consigliato a
Chi vuole riflettere sulle atrocità che l’uomo è capace di commettere.
Il nostro voto
Recensione e trama
Ci sono libri che non si possono non leggere, e Se questo è un uomo di Primo Levi è uno di questi, perché è innanzitutto una storia vera, una testimonianza diretta di uno dei momenti più atroci della storia, quello della deportazione degli ebrei durante la seconda guerra mondiale e del loro internamento dei campi di concentramento, e in secondo luogo aiuta a riflettere su che cosa significhi la parola “umanità”.
Può l’umanità essere annientata? Che cosa è un uomo? Chi è davvero uomo tra la vittima e il carnefice? E se non lo fosse nessuno dei due? Tante davvero le domande che questo libro fa sorgere nel lettore.
Se questo è un uomo racconta la storia di Primo Levi, prigioniero per circa un anno a Auschwitz, prima della liberazione; in queste pagine l’autore ci racconta la disumana e disumanizzante vita nel campo: umiliazioni, offese, distruzione fisica e psicologica.
Fulcro del libro non è tanto l’orrore della deportazione, delle baracche e delle camere a gas, quanto l’abbrutimento dell’uomo, la sua identità limitata a un numero, la sua riduzione ad animale, per cui esiste solo l’istinto alla sopravvivenza e, quando anche questo viene meno, si riduce ad un’ombra consumata.
Lo stile del libro, diretto, lineare e semplice, rende i fatti raccontati ancora più angoscianti e non lascia via di fuga a chi legge, che è chiamato a interrogarsi, a chiedersi se l’uomo descritto dalle pagine sia ancora un uomo o se sia diventato irrimediabilmente altro.
Dettagli
Informazioni sull'autore
Biografia non disponibile
- Primo Levi
Cosa ne pensi?