Progetto di legge per vietare alla donne di imparare a leggere
Alle donne
Progetto di legge per vietare alle donne di imparare a leggere
Se l’albero della conoscenza v’è proibito
Serbate l’ignoranza vostra senza rimpianto alcuno,
Custodi di virtù, e fonte di piaceri;
Dedicate il tempo dello svago a innocui passatempi
Consigliato a
chi continua a credere e lottare per i diritti delle donne consapevole che non possiamo ancora permetterci di abbassare la guardia
Il nostro voto
Recensione e trama
Immagino che non sarebbe felice l’illuminista Maréchal di trovare il suo Progetto di legge per vietare alle donne di imparare a leggere tra i libri suggeriti di una rubrica che ha come scopo quello di “leggere le donne” per di più all’interno di un magazine online che si chiama, orrore, orrore!, Roba da Donne.
Eppure questo suo progetto di legge, sebbene sia stato pubblicato oltre due secoli fa ha ancora oggi qualcosa da raccontarci.
Sono ben 113 le motivazioni citate dall’autore per avvalorare la tesi secondo cui bisognerebbe vietare alle donne di leggere. Centotredici ragioni che vanno dallo scomodare donne celebri come Margherita di Navarra o Caterina de’ Medici, colpevoli agli occhi dell’autore di saper leggere e scrivere, a figure femminili come quelle di Penelope, Nausicaa e Maria che nel momento dell’annunciazione non è stata sorpresa dall’angelo Gabriele a leggere bensì “rammendava le brache del suo sposo”.
Ci sono 2 modi per affrontare la lettura di questo libriccino. Prenderlo come un’opera satirica e allora vi dico che probabilmente vi strapperà più di una risata, perché è difficile non ridere davanti a frasi come “che in una casa regnano lo scandalo e la discordia, quando la moglie ne sa quanto o più del marito”. Oppure leggerlo considerando l’intento con cui l’ha scritto il suo autore, che si appella in continuazione alla Ragione. E allora diventa difficile non rabbrividire, specie davanti ad affermazioni ancora tristemente attuali come quella del punto XXV:
La Ragione vuole che, nella moderna cerimonia nuziale, si escogiti qualche espediente analogo a questo in uso presso gli antichi:
In Beozia le giovani spose erano condotte in pompa magna a casa dello sposo su di un carro, il quale veniva poi bruciato davanti alla porta, affinché capissero che da quella casa non sarebbero dovute mai più uscire.
È un libro che è importante leggere per ricordarci quanta strada abbiamo fatto in termini di acquisizione di diritti ma anche per non dimenticare che, come diceva Simone de Beauvoir, “basterà una crisi politica, economica o religiosa affinché i diritti delle donne siano messi in discussione. Questi diritti non sono mai acquisiti. Dovrete stare attente alla vostra vita.”
Dettagli
Informazioni sull'autore
È stato uno scrittore, poeta e agitatore politico francese.
- Chi ha paura di Virginia Woolf?
- Sylvain Maréchal
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