Premiata Ditta Sorelle Ficcadenti

Recensione e trama

Premiata Ditta Sorelle Ficcadenti di Andrea Vitali è una storia comune, ma non troppo, ambientata a Bellano, all’inizio della prima guerra mondiale, e costellata di personaggi stravaganti e indimenticabili.

In una sera di fine novembre, in canonica si presenta una parrocchiana, la Stampina, che è preoccupata per suo figlio, Geremia, che ha trentadue anni e non ha mai dato nessun problema, almeno sino a questo momento: ha infatti conosciuto una donna e se non potrà sposarla ha detto che si butterà nel lago. La donna di cui Geremia è innamorato è Giovenca Ficcadenti, una donna bellissima, che insieme alla sorella Zemia sta per aprire una merceria.

A Bellano, ci sono degli argomenti che fanno parlare tutti: il fatto che la ditta può vantare il nome di “premiata”, i viaggi del giovedì di Giovenca, se le sorelle nascondono qualcosa. Per restituire alla Stampina suo figlio, il prevosto dovrà indagare sulle due sorelle, in un paese dove tutti hanno la propria opinione.

Pettegolezzi e fraintendimenti condiscono il libro rendendolo una lettura divertente: ognuno racconta la storia a modo suo, aggiungendo particolari che solo lui vede e togliendone altri, tra simpatia, ignoranza e ingenuità. Un libro bonario, su cui però aleggia anche una nube di nostalgia, per una realtà, quella del paese, che ormai quasi non si incontra più.

Premiata Ditta Sorelle Ficcadenti è un romanzo piacevole, reso vivo da uno stile colorito e dalle espressioni dialettali; un romanzo che non contiene grandi eventi, non parla di storie d’amore indimenticabili o di particolari intrighi, ma che con un mezzo sorriso descrive la quotidianità, forse un po confusionaria, di un paese di inizio Novecento.