Per sole donne
Non c’è cosa più seria del saper ridere. C’è un po’ di me in tutte loro, anzi, c’è un po’ di noi in tutte loro, ne sono sicura.
Veronica Pivetti
Consigliato a
Meglio dire a chi non è consigliato: astenersi puritani e persone sensibili. Tenere lontano dalla portata dei bambini.
Il nostro voto
Recensione e trama
“Era stata una scopata noiosissima. Adelaide si era addormentata a metà, mentre Andrea gliela leccava.”
La Veronica Pivetti che non ti aspetti inizia così Per sole donne, romanzo edito da Mondadori e uscito il 12 novembre che sancisce il debutto dell’attrice nel mondo del romanzo, dopo due esilaranti bestseller autobiografici.
Incentrato sulla vita di cinque donne diversissime ma accomunate da una visione disincantata della vita, Per sole donne si avventura in primis nell’esistenza piatta di Adele, antiquaria con un marito più giovane con cui sta vivendo una crisi nin solo sessuale, una madre complice nonostante il principio di arteriosclerosi, e quattro amiche vere, che come lei attraversano la fatidica mezza età, con tutte le conseguenze del caso.
Eppure, nel ristorante cinese dove si incontrano si scambiano le più inconfessabili confidenze sessuali, avventure e sventure erotiche che farebbero impallidire i più puritani.
Con il solito stile frizzante e un’inaspettata verve da narratrice navigata, Veronica Pivetti ci porta così nel mondo di Adelaide, Benedetta, Tonia, Rosaria e Martina, che nonostante tutto hanno ancora voglia di vivere a pieni polmoni ogni esperienzan, anche quella con amanti focosi come Lorenzo, detto “Trivella”, che farà passare gioie e dolori proprio alla protagonista.
La Pivetti però non vuole solo far sorridere, o farci sapere che anche le donne parlano di sesso (capirai che novità!): il suo libro offre anche spunti importanti di riflessione, sulla conflittualità deo rapporti così come sul valore indispensabile dell’amicizia.
Avevo una voglia pazza di fare un tuffo nel non detto, nell’intimità femminile, nella ricerca del piacere e dell’amore, nel rifiuto delle convenzioni e dei tabù – ha raccontato l’autrice a Mondadori – I tabù, che brutta invenzione! Quanti ne abbiamo scardinati noi donne nel corso dei decenni e quanto è ancora lunga la strada della libertà sessuale.
Mica parlo di scopate, quelle ormai ce le facciamo con relativa (relativa, attenzione, relativa) disinvoltura.Parlo di vera e profonda libertà scevra da pregiudizi, balzelli (morali) e fardelli, robaccia per bigotti e perbenisti che (lo so, lo so, tranquilli, lo so) fremeranno di sdegno davanti alle storie di Adelaide, Benedetta, Tonia, Rosaria e Martina, le mie ragazze, le mie protagoniste senza esclusione di colpi, senza mezze misure e senza veli (nel vero senso).
L’ipocrisia è dietro l’angolo coi suoi artigli uncinati.
Non abbassiamo la guardia né lo sguardo e continuiamo a pretendere per le donne la stessa libertà dìespressione che il mondo consente agli uomini da sempre.
Adelaide e le amiche lo fanno in tutte le duecentocinquantadue pagine del romanzo.
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Informazioni sull'autore
Biografia non disponibile
- Veronica Pivetti
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