Nuovo Decameron

Recensione e trama

Dieci tra scrittori e scrittrici di prestigio del nostro tempo si mettono all’opera per riscrivere uno dei capolavori letterari di tutti i tempi, il Decameron di Boccaccio.

Un’impresa titanica, superba, che però ai nostri riesce benissimo; e così Barbara Alberti, Michela Marzano, Chiara Barzini, Jonathan Bazzi, Ilaria Gaspari, Jhumpa Lahiri, Antonella Lattanzi, Michele Mari,  Stefano Massini e Chiara Valerio costruiscono una versione aggiornata della novella boccacciana; dalla peste alla pandemia di Covid-19, il balzo temporale è importante, così come le penne che vergano questa rivisitazione contemporanea.

Nuovo Decameron

Dieci grandi scrittori e scrittrici contemporanee reinventano il capolavoro di Boccaccio in chiave moderna. Fra i nomi Barbara Alberti, Michela Marzano, Johnatan Bazzi.

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Il punto di partenza è quello che, alla metà del XIV secolo, aveva immaginato Giovanni Boccaccio: per sfuggire alla peste che nel 1348 stava decimando Firenze, sette giovani donne e tre giovani uomini si ritirano in campagna, ingannando il tempo mangiando, danzando e, soprattutto, raccontandosi storie.

Da lì nasce il Decameron, una raccolta di centro racconti straordinari, che oggi rivive nelle parole di sette scrittrici e tre scrittori, cui è stata data piena licenza poetica e di ispirazione.

Il risultato è una bellissima raccolta, che prende le mosse e strizza l’occhio all’originale con passione e ironia, tra fedeltà e tradimenti, fra meravigliose invenzioni linguistiche (come il dialetto umbro di Barbara Alberti o l’eccezionale falsificazione dell’italiano trecentesco di Michele Mari), di trama (Jonathan Bazzi, Chiara Valerio), capovolgendo il senso originale (Chiara Barzini, Ilaria Gaspari), trasportando il Medioevo ai nostri giorni (Antonella Lattanzi, Michela Marzano), o discostandosi dal testo boccaccesco nel tentativo di riprodurne i temi profondi, come fa Jhumpa Lahiri; infine, rileggendo da vicino l’opera con un misto straordinario di immaginazione e conoscenza filologica, come nel racconto di Stefano Massini, che apre la raccolta.