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Un’attrice che veste i panni di scrittrice per rivendicare un diritto di scelta e di emancipazione. Per chi crede che certi cliché siano davvero duri a morire.

Il nostro voto

Recensione e trama

Ho quarant’anni e spicci e non ho figli. Non li ho, e non ne voglio. Sono una childfree, cioè senza figli, che è diverso da childless, priva di figli.

Il pensiero di Michela Andreozzi è chiaro, e non l’ha mai nascosto per paura dei giudizi o di non rispondere a quel cliché, ancora tanto in voga, della donna che si “completa” solo come moglie prima, e madre poi. Anzi, oltre a esporre chiaramente il suo punto di vista in proposito in varie interviste adesso ne ha fatto anche un libro, in dirittura d’arrivo, dato che verrà pubblicato il 7 giugno 2018 per Harper Collins.

Un titolo che più emblematico non si può: Non me lo chiedete più. #childfree. Ovvero vivere senza figli in una società matriarcale.

Già, Michela si definisce una childfree per sottolineare marcatamente la libera scelta, la volontà consapevole e piena di non voler diventare una madre. Da distinguersi, spiega, da quella che può essere anche una sfortunata casualità, per chi i figli li desidera e non li vede mai arrivare.

Non è certo un modo per “sbattere in faccia” a questi ultimi il pensiero che lei, a differenza di loro che non possono, non vuole essere madre; ma solo l’espressione di una mentalità che deve essere rispettata e compresa al pari di chi dell’essere genitore fa un vero e proprio scopo di vita. Perché, siamo sincere, a dispetto di lotte contro gli stereotipi di genere e per le libertà individuali, spesso sono proprio le donne le prime ad aspettarsi che il sogno di tutte sia quello di dare la luce a una creatura. Tanto che Michela spiega chiaramente nel libro di aver attraversato anche la fase in cui si sentiva piuttosto convinta di dare un senso alla propria vita solo con l’arrivo  dei figli.

Venivo circondata, o meglio, assediata senza via di scampo, dalle gravidanze di sorelle, cugine, cognate, nipoti, amiche, amiche delle amiche. Se non hai un figlio, nella tua vita di donna, cos’hai?

Ma le risposte che si è data Michela erano diverse, e non comprendevano la parola “nulla”.

Avevo un lavoro, anzi, una carriera, un guardaroba, un marito, delle belle tette, moltissima cellulite che comunque fa simpatia. Ma non un figlio.

Ed è proprio a quel punto che si chiede se un figlio, per lei, fosse davvero necessario. Non per gli altri, ma per lei. Il suo, in fondo, è un libro che rappresenta soprattutto un inno alla libertà di scelta, allo spezzare le catene della pressione sociale che, dice, “è un vero e proprio mobbing”; sottile, magari, impalpabile, ma che serpeggia, fatto di giudizi, allusioni, confronti.

Perché nella nostra società, è la conclusione del libro, è concesso non avere figli, se non si possono avere, ma non ti è permesso rifiutarne l’idea. Dire liberamente “io non ne voglio”. Ed è esattamente la mentalità che andrebbe cambiata.

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Dettagli

Prezzo Listino: 15,00
Editore: harpercollins
Collana: ND
Data Pubblicazione: 06/07/2018
Pagine: 240
ISBN-10: 8869053598
ISBN-13: 978-8869053597
Lingua Originale: Italiano
Lingua Edizione: Italiano
Titolo Originale: Non me lo chiedete più. #childfree. Ovvero vivere senza figli in una società matriarcale.

Informazioni sull'autore

  • Michela Andreozzi