Mi vivi dentro
Lei è morta eppure è qui. Ed è un sollievo e un tormento. Ogni morte è diversa e ha le sue ragioni che puoi spiegare quando accetti l’ingiustizia. Solo così puoi "vivere" la morte.
corriere.it
Consigliato a
Chiunque voglia leggere un libro che sappia toccare davvero tutte le corde dell’anima, raccontando una grande storia d’amore che purtroppo non ha avuto il suo lieto fine.
Il nostro voto
Recensione e trama
Tutto comincia alle sei di mattina, in radio, dove due giornalisti assonnati si danno il turno. Lui è appena arrivato e cerca di svegliarsi con un caffè, lei sta correndo a casa dopo aver lavorato tutta la notte. E succede che nella fretta i due si scambiano per errore i cellulari. Si rivedono qualche ora più tardi, e da un dialogo surreale nasce un invito al cinema, poi una mostra, un aperitivo, una gita in montagna.
Sembra l’inizio di una bellissima fiaba moderna, e in effetti quella fra Alessandro Milan e Francesca Del Rosso, in arte Wondy, lo è stata per davvero; solo che, a differenza di tutte le fiabe con cui siamo cresciuti da bambini, non c’è il lieto fine. Nessuna guarigione miracolosa, nessun segno divino che risparmia l’eroina per continuare a farle vivere la sua fiaba con il principe dei suoi sogni. Francesca se n’è andata, spezzata da un male che l’ha uccisa ma non l’ha mai davvero vinta, da lei affrontato sempre come un paracadutista sfida i venti e la sorte, con sprezzo del pericolo, e forse con quel pizzico di sana incoscienza che le ha permesso di ridere anche della presa di consapevolezza della sua malattia, di scherzarci su, di parlarne lucidamente.
Alessandro ha dedicato un libro alla sua Wondy, che ha un titolo talmente significativo da fare persino male: Mi vivi dentro. Edito da DeA Planeta il 27 febbraio 2018 – disponibile su Amazon – il libro è un amarcord dolceamaro della loro storia, dei loro ricordi più intimi e preziosi, quelli da custodire e conservare con amorosa gelosia come si fa con una bella foto, o un diamante raro.
Quello che Francesca è stata per Alessandro, che ora si trova a dover fare i conti con una nuova compagna di vita, più silenziosa e opprimente allo stesso tempo, la solitudine.
Il giornalista milanese ha deciso di raccontarla con un libro, così come ha scelto con coraggiosa razionalità di raccontare della morte, quella che, per essere davvero compresa, va vista. Mi vivi dentro è, dopo tutto, la storia d’amore che tutto avremmo voluto vivere, la dichiarazione che ci saremmo voluti sentir fare… Con un altro finale, con un finale in cui tutto va bene e i nostri eroi vivono una lunga e felice vita insieme.
Peccato che l’esistenza non si possa programmare, che non richieda pianificazioni e, invece, domandi spesso un conto salato in anticipo.
Francesca e Alessandro sono giornalisti, si incrociano, per caso, si piacciono, si danno un’opportunità. Il primo caffè insieme e poi l’uscita al cinema, per scoprire che lui è solo la quarta scelta di lei. Eppure lui non si abbatte, va avanti, decide di rischiare. E alla fine vince. Non sono la coppia perfetta, per carità, ma sono veri, e forse proprio nella loro imperfezione stanno bene insieme e si completano. Non è, in fondo, quello che ciascuno di noi richiede alla propria metà?
Angelica e Mattia, i loro bambini, sono la ciliegina su una torta che sembra uscita da un album di nozze. Una vita perfetta, una di quelle che sembrano uscite direttamente da una commedia romantica. Peccato che, dopo la morte del fratello, Alessandro debba pure affrontare la malattia di Francesca. Il dolore, la sofferenza, l’impotenza di fronte a un destino segnato. E per quello, per quanto uno si sforzi di prepararsi psicologicamente, nessuno è mai davvero pronto. Nemmeno lui.
Così, oggi che dalla morte di Wondy è passato un anno e mezzo, Alessandro la omaggia così, con un libro che ripercorre la loro fiaba, giorno dopo giorno, mattone dopo mattone. Fino al finale amaro, non al lieto, ma questo solo perché, dopo tutto, è una fiaba vera, non una storia di fantasia.
Dettagli
Informazioni sull'autore
Alessandro Milan, giornalista, lavora a Radio 24 dal 1999, ha condotto per tre anni Linea 24 e in seguito Reporter 24, programma di approfondimento...
- Alessandro Milan
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