Memoria delle mie puttane allegre
Per capire cosa c’entrino con tutto questo e l’adolescenza la statua di Nonna Lucia di Carducci, il camper itinerante di una sex worker e la chiesa su ruote che portava la messa a Marina, e cosa significhi che l’Italia, proprio come Macondo, è tutta provincia – ed è proprio qui che nascono le storie –, non resta che leggere il libro.
Amazon
Consigliato a
A chi desidera abbattere e decostruire gli stereotipi di genere.
Il nostro voto
Recensione e trama
L’autrice e attivista Carlotta Vagnoli parafrasa il titolo di un famoso romanzo del premio Nobel Gabriel García Márquez, Memoria delle mie puttane tristi, per fare un parallelismo tra la Macondo del libro dello scrittore colombiano, paese isolato e circondato dalle foreste dove si succedono generazioni di Buendía e in cui ogni tanto arriva uno straniero, e la sua Marina di Castagneto Carducci, che ha la sola differenza di avere il mare a portata di mano. È l’occasione per sviluppare una riflessione sulla dicotomia “santa/puttana” che da sempre travolge le donne e le classifica, considerandolo il vero modello fondativo dell’Occidente e prendendo le mosse da Úrsula, Pilar e Remedios la bella di Cent’anni di solitudine.
Memoria delle mie puttane allegre
In questo modo Vagnoli scava e svela la furbizia che sottende il voler presupporre a tutti i costi i buoni sentimenti o i cattivi costumi delle donne, accompagnandoci a scoprire la possibilità di vivere avventure anche quando queste sono sbagliate.
Dettagli
Informazioni sull'autore
Autrice, sex columnist e scrittrice, ha alle spalle gli studi al Liceo linguistico, l’università e importanti collaborazioni con riviste come G...
- Carlotta Vagnoli
Cosa ne pensi?