Manifesto della cura
Al di là delle basi teoriche, le loro proposte - per una maggiore responsabilità della comunità, un ripensamento più ambizioso dello stato sociale, una migliore cooperazione internazionale e protezione ambientale - sembrano affermare l'ovvio per la maggior parte delle persone con valori ampiamente progressisti. Il loro ottimismo risiede nel precedente storico che i momenti di sconvolgimento - la seconda guerra mondiale, per esempio - hanno aperto la strada a nuovi modi di pensare alla comunità e all'interdipendenza.
The Guardian
Consigliato a
Chi vuole approfondire l’argomento della cura e dell’assistenza agli altri visti da una prospettiva nuova e innovativa.
Il nostro voto
Recensione e trama
La pandemia ci ha messi di fronte a tante verità prima sottovalutate, fra cui la centralità sociale dei lavori di cura: badanti, infermiere, lavoratrici domestiche, fattorini, rider e addetti alle pulizie sono stati fra i protagonisti segnato dall’emergenza sanitaria globale e dal lockdown, e questo ha ovviamente imposto un ripensamento del loro ruolo.
Eppure, se di cura si parla, e molto, l’incuria continua a regnare indisturbata; colpa di una sistema neoliberista che ha ridotto il problema della cura a mera questione individuale, da trattare sul mercato come qualunque altro prodotto, e questo ha portato a una progressiva privatizzazione dei servizi sanitari, sociali e alla persona che predilige i profitti sulle vite di tutt* noi. Dobbiamo quindi capire come riuscire a dare vita a un sistema in cui l’interdipendenza sia finalmente formale e riconosciuta, e la questione della cura non sia più solo una situazione in cui i ricchi possono delegare le proprie esigenze ai soggetti oppressi, come donne e migranti.
Manifesto della cura. Per una politica dell'interdipendenza
Il collettivo inglese Care Collective prova a rispondere a questa domanda individuando quattro cardini fondamentali per creare una comunità di cura: il mutuo soccorso, lo spazio pubblico, la condivisione di risorse e la democrazia di prossimità. Lo fa con l’aiuto prezioso delle buone pratiche dei movimenti femministi e ambientalisti, proponendo un nuovo metodo di cura, che non sia né assistenzialista né paternalista, che non discrimina nessuno e sia fuori dalle logiche di mercato, insomma una cura “promiscua”, che ha l’obiettivo dichiarato di arrivare a un vero e proprio “stato di cura”, capace di creare strutture di welfare ma, soprattutto, di generare una nuova idea di democrazia attenta ai bisogni collettivi.
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Informazioni sull'autore
The Care Collective si forma nel 2017, originariamente come un gruppo di lettura con sede a Londra che mira a comprendere e affrontare le crisi mu...
- The Care Collective
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