L'inverno del mondo

Recensione e trama

L’inverno del mondo è il secondo capitolo della trilogia The Century di Ken Follet.

È un romanzo corale, che segue la storia di cinque famiglie che, nonostante vivano in diversi parti del globo, sono legate l’una all’altra.

La vicenda si dipana per circa 20 anni: ha inizio nel 1933, anno in cui ha inizio l’ascesa di Hitler, e si conclude agli albori della guerra fredda, facendo vivere ai suoi protagonisti le tensioni delle dittature e gli orrori della seconda guerra mondiale.

Un romanzo dove la storia gioca un ruolo davvero importante e dove essa è narrata tramite gli occhi di persone comuni, le cui vite, gli amori, i sogni, le ambizioni sono travolti dalla crudeltà della guerra.

Se riassumere la trama risulta pressoché impossibile data la complessità e i molteplici narratori, è comunque certo che Ken Follet al solito confeziona un buon prodotto, che conquista innanzitutto per la sua capacità di trasportare in un periodo storico che non è nostro, per la maestria con cui intesse intrighi e per la capacità di seguire in contemporanea più storie che finiscono per intrecciarsi.

Un punto di forza sta nei diversi punti di vista (russo, inglese, americano e tedesco) che si alternano nella narrazione e che offrono visioni differenti delle vicende storiche e permettono di vivere la dittatura e la guerra in modo più o meno diretto, di notare più dettagli e più sfumature.

I personaggi sono al solito ben caratterizzati, ma forse in alcuni punti le loro azioni e reazioni risultano essere forzate; non per questo viene meno il fascino che il romanzo possiede, per cui è una lettura che resta piacevole e scorrevole nonostante la mole, ma cala leggermente la credibilità di certe situazioni, per cui sembra sempre che certi personaggi siano al posto giusto nel momento giusto.

Una lettura interessante e intensa, ambientata in un periodo storico affascinante e crudele.