Let them talk. Ogni canzone è una storia
Che sapesse scrivere, Cremonini, l’avevamo capito già dalle sue canzoni. Ma qui il cantautore si conferma scrittore. Buon divertimento.
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La biografia di Cesare Cremonini è sincera, spontanea e onesta come lui e i suoi testi, quindi piacerà non solo ai fan.
Il nostro voto
Recensione e trama
Ne ha raccontate tante di storie, in vent’anni di carriera, Cesare Cremonini; solo che non erano mai la sua, o meglio, ha raccontato storie in cui milioni di persone potevano ritrovarsi, facendo così passare inosservato il fatto che corrispondessero anche alla sua.
Ineffabile, sfuggente, tanto poetico nella scrittura quanto discreto nella vita personale, per la prima volta il cantautore bolognese si apre davvero, fino in fondo, e sceglie di farlo con un libro, Let them talk. Ogni canzone è una storia. Solo che la storia, stavolta, è dichiaratamente la sua.
Let them talk. Ogni canzone è una storia
Cesare si apre, come mai aveva fatto finora, toccando punti inesplorati del suo io, della sua intimità, come la consapevolezza di essere schizofrenico, e di aver “visto” quel mostro con cui tuttora convive.
Quasi ogni giorno, sempre più spesso, sentivo un mostro premere contro il petto, salire alla gola. Mi pareva quasi di vederlo – ha raccontato – E lo psichiatra me lo fece vedere. L’immagine si trova anche su Internet. ‘È questo?’, chiese. Era quello. Braccia corte e appuntite, gambe ruvide e pelose. La diagnosi era: schizofrenia. Percepita dalla vittima come un’allucinazione che viene dall’interno. Un essere deforme che si aggira nel subconscio come se fosse casa sua.
Non a caso il titolo del libro è proprio il consiglio che lo psichiatra gli dà ancora oggi, quando ogni tanto i mostri tornano a farsi vedere e sentire: lasciali parlare, gli dice. Nel libro, però, c’è molto di più: si tocca anche il capitolo amore, perché se oggi Cesare è felice con la sua Martina Maggiore, nel suo passato c’è anche una storia, importante, bella, preziosa, con la collega Malika Ayane, con cui oggi conserva un rapporto splendido di stima e amicizia.
È un amore di dieci anni fa. Il nostro incontro fu bellissimo. Ci conoscemmo al Quirinale per un evento in cui dovevamo incontrare Napolitano. Dopo aver omaggiato il presidente sgattaiolammo per i corridoi del Palazzo eludendo la sorveglianza. Per conoscerci meglio, ci nascondemmo dietro a una tenda accanto a una finestra illuminata dal sole di Roma. Ora siamo amici, in ottimi rapporti.
Dalla famiglia, la perdita dell’amato padre, fino ai motivi che lo hanno spinto a scrivere Nessuno vuole essere Robin, Cesare Cremonini finalmente dà al suo pubblico tutto se stesso; non che prima non lo facesse, solo che finora si è “nascosto” dietro il suo ruolo di cantore, condividendo storie che potevano essere di tutti. Adesso, invece, c’è solo la sua.
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Biografia non disponibile
- Cesare Cremonini
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