L'amore è eterno finché non risponde

Recensione e trama

Si lasciano i ricchi, si lasciano quelli che non avrebbero i soldi per lasciarsi, si lasciano gli innamorati, si lasciano persino quelli che si erano messi insieme per non lasciarsi soli. Si lasciano tutti, è solo questione di quando.

L’apoteosi del pessimismo cosmico leopardiano, l’applicazione integralista e spudorata della famigerata legge di Murphy “Se qualcosa può andare storto, lo farà” alle relazioni sentimentali: è così che si potrebbe riassumere L’amore è eterno finché non risponde, il libro di Ester Viola pubblicato da Einaudi e disponibile anche su Amazon.

La storia di Olivia, in fondo, è la storia di ciascuna di noi, di tutte quelle che, almeno una volta nella vita, hanno lasciato o sono state lasciate, che hanno subito il trauma dell’abbandono o lo hanno provocato.

Con ironia, ma senza risparmiare una giusta dose di cinismo fin troppo veritiero, Ester, all’esordio con questo libro, rompe gli schemi dell’amore eterno, rovesciandoli in una prospettiva del tutto nuovo: è eterno sì, solo fino a quando non è corrisposto. Dopo, in un’ottica forse fin troppo sfiduciata verso le relazioni di coppia ma che cavalca, inevitabilmente, una realtà che racconta, in percentuale, più di divorzi che di matrimoni, esiste solo un lungo, agonizzante conto alla rovescia che conduce inesorabilmente a scrivere la parola fine sulla storia.

Olivia Marni, dicevamo, è la protagonista di questo romanzo agli antipodi della classica e romantica storia d’amore; 32 anni, avvocato divorzista che per mestiere aiuta le persone a mettere una pietra sopra la propria relazione, divide, forse cinicamente, i suoi clienti – e il mondo intero – in Lascianti e Lasciati: mansueti i primi, forse perché corrosi intimamente dal senso di colpa di mostrarsi già con al fianco un/a nuovo/a accompagnatore/trice, agguerriti gli altri, che dopo aver perso il matrimonio non intendono almeno perdere nel divorzio. Eppure anche Olivia, in cuor suo, e forse inconsapevolmente, fa parte di quella lunga schiera di speranzose e inguaribili romantiche che continuano ad aspirare al lieto fine; lei, che è stata lasciata da Dario, vive nella costante convinzione che lui tornerà, dato che risponde ai suoi messaggi su WhatsApp. Perché in fondo, la vita di Olivia è un po’ lo specchio di quella di molte di noi, che vivono i sentimenti consumandoli più su Internet che nella vita reale, basandosi nelle loro storie più sulla speranza dell’arrivo di un messaggio sullo smartphone che nell’accettazione della fine, e si lanciano come provette Sherlock Holmes in indagini sull’esistenza di un terzo incomodo sbirciando via social, protette dall’intimità delle loro case e dei loro computer, oppure costruiscono ipotetiche e idilliache storie d’amore (o di tradimenti) basandosi su un like, su un commento a una foto, o su qualche post pubblicato.