La vasca del Führer
Prendendo spunto da una fotografia che ha scoperto per caso, Serena Dandini si mette sulle tracce di Lee Miller Penrose, una delle personalità piú straordinarie del Novecento. La cerca nei suoi luoghi, «dialoga» con lei, ripercorre la sua esistenza formidabile - che ha anticipato ogni conquista femminile - in un avvincente romanzo, una storia vera, tra i fasti e le tragedie del secolo scorso.
Amazon
Consigliato a
Delicato, scritto con sincera ammirazione, vale la pena riscoprire questa grande figura femminile troppo spesso dimenticata, e Dandini lo fa con garbo e sapienza.
Il nostro voto
Recensione e trama
Un’istantanea in bianco e nero; una donna bellissima immersa in una vasca da bagno. Ai suoi piedi, degli anfibi sporchi di fango, e un quadro che ritrate nientemeno che Adolf Hitler. Proprio così, da partendo da questa suggestiva immagine scoperta per caso, Serena Dandini ci immerge nella vita e nell’opera di Lee Miller Penrose, modella, ma soprattutto straordinaria fotografa e reporter di guerra, la prima a scattare le immagini del campo di concentramento di Dachau liberato. Lo fa nel libro La vasca del Führer, edito da Einaudi, uscito il 19 novembre 2020, in cui la giornalista mescola romanzo e cronistoria, in un immaginario dialogo con lei.
La vasca del Führer
Gli anfibi ai piedi della vasca, quella del Führer in cui si sta lavando, sono sporchi proprio del fango di Dachau; straordinaria donna libera, emancipata, indipendente, in un tempo in cui esserlo era praticamente un’utopia, Lee Miller Penrose ha costruito una carriera immensa come fotografa per Vogue, documentando, il primo utilizzo del napalm durante l’assedio di Saint-Malo, la liberazione di Parigi, la battaglia dell’Alsazia, e poi l’orrore dei campi di concentramento nazisti di Buchenwald e di Dachau. La foto nella vasca, nell’appartamento di Hitler a Monaco di Baviea, però, non è sua, ma del fotografo statunitense David Scherman, di Life, che con lei ebbe anche una relazione.
Dopo la guerra Lee ritrasse anche i bambini ricoverati in un ospedale di Vienna e la vita dei contadini nell’Ungheria, ma anche l’esecuzione del Primo ministro László Bárdossy, fino a quando il disturbo post traumatico da stress, la dipendenza dall’alcol e il ricordo di quelle immagini indelebili della guerra inficiarono notevolmente la sua salute. La sua resta comunque un’avventura umana da scoprire o riscoprire, che Serena Dandini ha avuto il merito di riportare alla luce, pezzo dopo pezzo, con ammirazione e l’amore che si deve a una persona stimata.
Dettagli
Informazioni sull'autore
Biografia non disponibile
- Serena Dandini
Cosa ne pensi?